Cultura

Zona gialla, dall’1 febbraio riaprono i musei: è stata la chiusura più lunga dalla Seconda guerra mondiale. Ma a Milano si rimanda ancora

Dopo quasi 3 mesi, dall'1 febbraio i musei e i parchi archeologici di Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Lazio e Calabria potranno riaprire durante i giorni feriali e con ingressi contingentati. A Milano, invece, l'amministrazione vuole rimandare la ripartenza per il rischio di una nuova chiusura con l'eventuale peggioramento degli indicatori sanitari

di F. Q.

La maggior parte dell’Italia si tinge di giallo e tra le novità dell’allentamento delle restrizioni ci sarà la riapertura dei musei. Dall’1 febbraio ripartiranno i musei e i parchi archeologici nelle Regioni che da arancioni diventeranno gialle (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Lazio e Calabria), che si aggiungono a quelli di Toscana, Campania, Basilicata e Molise che già avevano riaperto al pubblico dal 18 gennaio. La ripartenza era stata decisa dal Dpcm del 14 gennaio. A comunicare la riapertura dopo quella che è stata la pausa più lunga dalla Seconda guerra mondiale – 88 giorni, quasi 3 mesi – è il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. In tutte le Regioni i musei saranno aperti dal lunedì al venerdì nei soli giorni feriali con orari e modalità verificabili sui siti internet dei singoli istituti culturali. Per quasi tutti è prevista la prenotazione online.

Diversa la situazione a Milano. Nonostante la Lombardia tornerà in zona gialla da lunedì 1 febbraio, dopo l’errore nella comunicazione dei dati che aveva portato la regione in zona rossa per una settimana in più del dovuto, l’assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno ha dichiarato in un intervento sul Corriere della Sera che “il sistema mussale cittadino, composto da istituzioni civiche, statali e private” riaprirà le proprie porte “in maniera coordinata e compatta: la data per ora individuata è la prima settimana di marzo“. Per tornare nei musei del capoluogo lombardo si dovrà attendere ancora qualche tempo. Su Facebook l’assessore ha spiegato meglio il suo pensiero: “Dobbiamo sottrarre la cultura alla frammentazione temporanea delle fasce di rischio, con continue aperture e chiusure, e pensare a un progetto di ripresa definitiva“. Il rischio, secondo l’amministrazione milanese, è che le istituzioni culturali debbano chiudere nuovamente dopo pochi giorni a causa di “un peggioramento degli indicatori sanitari“.

Nella Capitale sarà possibile tornare a visitare le Collezioni dei Musei Vaticani tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 8,30 alle ore 18,30, con ultimo ingresso alle ore 16,30. La prenotazione online è obbligatoria e senza diritti di prevendita. Durante questo secondo lockdown i Vaticani hanno portato a termine opere di manutenzione e di riallestimento. La Cappella Sistina è stata oggetto dell’annuale check-up delle superfici pittoriche, mentre gli affreschi dei Quattrocentisti delle sue pareti laterali sono stati interessati da una attività di de-polveratura. Dall’1 febbraio riaprirà anche la Galleria Borghese con l’iniziativa ‘Ci siete mancati!’, una due settimane di eventi speciali. Tutte le mattine la direttrice Francesca Cappelletti racconterà il dipinto ‘Danza campestre’ di Guido Reni, appena acquisito. Tutti i pomeriggi invece sono previste delle mini visite tematiche a sorpresa nelle sale del museo in attesa di riprendere al più presto l’attività didattica.

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, Gam, Palazzo Madama e Mao riaprono le loro porte dal prossimo mercoledì 3 febbraio. Il pubblico potrà così tornare ad apprezzare le opere custodite e le esposizioni temporanee allestite il mercoledì e giovedì dalle 11 alle 19, e il venerdì con orario prolungato dalle 11 alle 20. Nel periodo del lockdown, Fondazione Torino Musei ha voluto sempre più tenere attivi i musei, continuando a mettere in campo progetti e iniziative sui canali digitali per essere accanto al suo pubblico e si è lavorato per garantire la programmazione dei prossimi mesi, con una proroga delle esposizioni non ancora visitate dal pubblico.

Dopo più di due mesi di stop, lunedì riapriranno i musei, nei giorni feriali, anche in Liguria. “Una boccata d’ossigeno per il mondo della cultura, tra i più colpiti dalle misure restrittive per contenere il virus, e che adesso ancora di più ha bisogno del nostro sostegno”, ha scritto su Facebook il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Compriamo il biglietto di una mostra, di un’esposizione, visitiamo le grandi bellezze che la Liguria ci offre o che eccezionalmente ospita, come la mostra di Michelangelo a Palazzo Ducale. In questo momento così difficile riscopriamo l’importanza della cultura“, conclude, invitando i cittadini a rispettare le regole affinché nessun settore debba più fermarsi.

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