Una lunga e preoccupante lista di suicidi nel mondo dello spettacolo in Corea, una lista alla quale potrebbe aggiungersi un nuovo nome: Song Yoo-Jung, attrice sudcoreana scomparsa sabato 23 gennaio a soli 26 anni. Una notizia confermata dalla sua agenzia, la Sublime Artist Agency, e ovviamente rimbalzata sui media locali. La causa del decesso non è ancora stata rivelata, diverse fonti in Corea avevano riportato inizialmente l’ipotesi del suicidio, articoli che sarebbero stati successivamente modificati.
Dopo il funerale tenutosi alla filiale di Gangnam del Seoul Medical Center, ieri pomeriggio si è tenuto il corteo funebre dell’attrice. Gli inizi come modella per aziende di cosmetici poi il passaggio alla recitazione nel 2013 con numerose esperienze di successo (Make your Wish, School, Dear My Name). A ottobre 2019 il mondo del K-pop era stato travolto dalla morte della star Sulli, ritrovata senza vita in casa dal suo manager. Un suicidio in seguito a un caso di cyberbullismo che l’aveva coinvolta proprio per il suo impegno nei confronti dei diritti delle donne. Aveva sofferto di una grave depressione dopo i numerosi attacchi social, dove contava più di sei milioni di follower: “Non sono una brutta persona. Perché dite cose cattive su di me? Cosa ho fatto per meritare questo?”, aveva detto nel suo ultimo video pubblico.
Sulli era molto legata a Jonghyun, altra star del K-pop, anche lui morto suicida nel 2017 a soli 27 anni, tra le cause la depressione. A novembre 2019 sempre in Corea, un mese dopo la morte di Sulli, si era suicidata anche Goo Hara, altra star della musica K-pop, etichetta sotto la quale va tutto il pop sudcoreano. Trovata morta a soli 28 anni nella sua casa di Seul, sei mesi prima aveva tentato di uccidersi dopo che il suo ex fidanzato l’aveva ricattata con un video intimo pubblicato sul web e la sua agenzia aveva sciolto il contratto di collaborazione.
Giovani che si suicidano per in un mondo pieno di pressioni professionali, probabilmente eccessive. Scomparse misteriose, in alcuni casi da confermare, dopo aver denunciato un ambiente tossico. Un fenomeno che dalla fine degli anni 90 ha portato alla morte diversi musicisti ed esponenti dello spettacolo coreano, nel 2009 l’attrice Jang Ja-yeon si era anche lui suicidata lasciando un biglietto con una denuncia chiara: dichiarava di essere stata abusata sessualmente da figure importanti dell’industria cinematografica.
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