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Impianti da sci, slitta la riapertura: le Regioni chiedono al governo di rimandare dal 7 al 18. Cts: “Si decide nella prima decade del mese”

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha chiesto il rinvio "al fine di agevolare la validazione delle necessarie linee guida". Gli enti auspicano anche che a riaprire siano solo gli impianti nelle zone gialle e non quelli in zone rosse o arancioni
Impianti da sci, slitta la riapertura: le Regioni chiedono al governo di rimandare dal 7 al 18. Cts: “Si decide nella prima decade del mese”
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La riapertura degli impianti sciistici era stata fissata per il 7 gennaio, ma ora sembra essere definitivamente rimandata. La conferma è in una lettera del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha chiesto al governo di far slittare l’apertura al 18, dieci giorni dopo la data inizialmente prevista. “Con senso di responsabilità e al fine di agevolare la validazione delle necessarie linee guida, quale documento indispensabile per l’avvio della stagione invernale – scrive Bonaccini -, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha condiviso di sottoporre alle vostre valutazioni la possibilità di ridefinire la data”. La questione sarà decisa dal governo dopo aver consultato il Comitato tecnico scientifico. Il Cts, alla fine di una riunione tenutasi il 29 dicembre, aveva fatto sapere che una discussione sull’argomento sarà sul tavolo nella prima decade del nuovo anno e che la decisione verrà presa dopo aver analizzato la situazione epidemiologica del Paese.

Le Regioni chiedono anche che a riaprire siano solo gli impianti nelle zone gialle e non quelli in zone rosse o arancioni. E che questo avvenga in modo automatico, come per le aperture e chiusure delle altre attività a seconda del colore del territorio. La richiesta della Conferenza è quella di far valutare il documento al Cts entro il 7 gennaio, affinché possa essere incluso “nel prossimo Dpcm che entro il 15 gennaio sostituirà quello in scadenza”. In questo modo anche gli operatori e gli imprenditori avranno il tempo necessario per riorganizzare l’intera filiera per poter ospitare in sicurezza i primi turisti del 2021.

“Allo stato attuale, causa anche il recente andamento epidemiologico a livello internazionale – si legge nella lettera inviata dalla Conferenza ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia – si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire” l’apertura degli impianti il 7 gennaio. Intanto dalla Valle d’Aosta arriva – accompagnato dallo slogan “la montagna è vita” – l’appello degli imprenditori al governo per avere “tempistiche certe e modalità sicure per la ripartenza della stagione turistica invernale”.

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