“La preoccupazione più grande è per l’anno prossimo: che cosa succederà quando finiranno gli ammortizzatori sociali?”. Luigi Rosso è il vicepresidente della Onlus Pane Quotidiano, realtà che da 122 anni distribuisce cibo ai bisognosi di Milano. La razione prevede 300-350 grammi di pane, un litro di latte, un pacco pasta, yogurt, formaggi e talvolta anche salumi, frutta e verdura e dolciumi. La gente si mette in coda fin dalle prime ore del mattino per ricevere una razione di cibo che serve per l’intera giornata. “Ogni giorno ne distribuiamo oltre 3500 dal lunedì e il sabato si arriva a 4mila” spiega Rosso mentre alle sue spalle la fila di gente scorre veloce. Dall’inizio della pandemia le richieste sono aumentate del 10% circa: “Persone sempre più giovani, non sono solo più gli anziani, ma ci sono tanti padri e madri che hanno perso il lavoro a causa del Covid” spiega Claudio, uno dei 160 volontari. Rispetto a un anno fa ci sono tra le duecento e le trecento persone in più in fila ogni giorno per avere la propria razione di cibo. Tra queste persone c’è anche Ana (nome di fantasia), un’operaia di origine peruviana che dall’inizio della pandemia è stata messa in cassa integrazione al 100% dalla sua azienda e così ha iniziato a venire qui. “Ci preoccupa quello che accadrà quando finirà l’emergenza sanitaria – conclude Rosso – chissà se le persone ritroveranno il lavoro che hanno perso”

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Antoniano di Bologna, con il Covid aumentate del 50% le richieste di aiuto: “Famiglie si vergognano, non sanno cosa mettere a tavola”

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