Se n’è andata a 94 anni Giulia Re, staffetta partigiana e presidente onoraria dell’Anpi di Calvairate, un quartiere di Milano. A 18 anni partecipò alla Resistenza, inviando messaggi segreti e diffondendo centinaia di volantini contro il regime nazifascista. “Di famiglia antifascista, Giulia nasce a Milano in via degli Etruschi. Il padre, tornitore alla fabbrica Brown Boveri era iscritto al Partito Comunista. La mamma Adele, era molto attiva nella Resistenza ed era in stretto contatto con Emma Gessati, responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna di Calvairate”, racconta Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano. “Una sera era insieme al marito in un cinema di Viale Umbria e nella borsa aveva più di 200 volantini che avrebbe dovuto diffondere. All’uscita vi fu una retata dei nazifascisti”, racconta Cenati. “Gli uomini vennero separati dalle donne e si formarono subito due lunghe file. Giulia non si separò dal marito, impiegato alla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde. Il marito fu riconosciuto da un fascista e lasciato passare con la moglie. Giulia riuscì così miracolosamente a scampare da un sicuro arresto”.

Cenati ricorda anche un episodio del 10 agosto 1944, quando Giulia “era in piazzale Loreto e rimase, come tantissimi milanesi, inorridita di fronte allo scempio dei corpi dei 15 martiri fucilati all’alba da un plotone fascista della Muti, per ordine del capitano della Gestapo Theodor Saevecke”. Dopo tanti anni, nel 2015, la partigiana Re ha ricevuto il diploma e la medaglia di partigiana da parte del ministero della Difesa. Di quel periodo vissuto durante la guerra e il fascismo disse “Era una realtà che ci faceva sentire prigionieri, ma c’era in noi una gran voglia di vivere e di cambiare il mondo“. Per Cenati “era la stessa voglia di vivere e di cambiare il mondo per la quale tanti giovani e meno giovani hanno combattuto per tutti noi“.

Foto tratta dal profilo Facebook Anpi-Calvairate

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