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Rete unica, Patuanelli e Gualtieri a Enel: “Decidete autonomamente, ma il progetto è cruciale per il Paese”

Ministri in pressing sulla partecipata affinché favorisca le nozze tra Open Fiber e FiberCop all'offerta miliardaria degli australiani di Maquarie
Rete unica, Patuanelli e Gualtieri a Enel: “Decidete autonomamente, ma il progetto è cruciale per il Paese”
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Nuovo assist del governo per la rete unica. Proprio mentre il consiglio di amministrazione dell’Enel definiva gli ultimi dettagli del piano industriale 2021-2024, il governo è tornato a sostenere apertamente il progetto della rete unica. E lo fa con una lettera all’attenzione dell’amministratore delegato, Francesco Starace.

Nella missiva, il ministro del tesoro, Roberto Gualtieri e quello dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, hanno ribadito ancora una volta l’attenzione del governo per il progetto auspicando che l’Enel, nell’ambito della propria autonomia, possa “contribuire al successo” del piano per realizzare una nuova infrastruttura di telecomunicazioni.

Un invito istituzionale a favorire le nozze fra Open Fiber, controllata dall’Enel e da Cdp, e FiberCop, la neonata società infrastrutturale controllata da Tim. “Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria – viene spiegato in un passaggio della lettera – tale obbiettivo risulta quanto mai urgente e non rinviabile”.

“In relazione alla valutazione delle offerte di acquisto della quota di Enel in Open Fiber – scrivono i due ministri – il governo auspica che codesta società, nel perseguimento dell’interesse aziendale, consideri la rilevanza strategica per il Paese del progetto di costituzione della cosiddetta “rete unica” nazionale, ossia di una rete integrata, aperta all’accesso ed al coinvestimento di tutti gli operatori di mercato interessati”.

Il riferimento è alla proposta di acquisto per la partecipazione in Open Fiber depositata sul tavolo dell’Enel dal fondo australiano Macquarie che ha valutato la società circa 7,7 miliardi. “Il governo ritiene che tale progetto – prosegue la lettera – sia la base di partenza per consentire l’ottimizzazione ed il potenziamento degli investimenti di infrastrutturazione in fibra ottica, accelerando la transizione tecnologica del Paese, in coerenza con gli obiettivi delineati nel piano Next Generation EU, e assicurando così, quanto prima, a cittadini ed imprese un accesso efficace, efficiente, sicuro e paritario ai servizi pubblici”.

“In considerazione di tali auspicate ricadute, che consideriamo estremamente positive per il Paese – concludono i due ministri – il governo, come più volte pubblicamente manifestato, valuta con favore la creazione della società della cosiddetta “rete unica” – purché, come comunicato al mercato alla fine dello scorso mese di agosto dai soggetti promotori, sia garantita l’indipendenza e la terzietà – ed auspica che, nell’ambito della propria autonomia decisionale, le scelte di codesta società contribuiscano al successo di un progetto di cruciale importanza economica e sociale per il Paese, con la piena consapevolezza, da parte di chiunque dovesse acquistare, degli obiettivi sopra delineati”.

Un chiaro messaggio sul da farsi. Anche perché mentre il nodo della rete unica resta irrisolto e la politica gioca la carta della moral suasion, gli italiani sono costretti a barcamenarsi fra smartworking e scuola online con una connessione internet a dir poco ballerina.

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