Scuole chiuse dal 19 novembre a New York, dopo l’aumento di casi di coronavirus nella Grande Mela. A dare l’annuncio è stato il sindaco Bill de Blasio che così chiude le porte al distretto scolastico pubblico più grande degli Stati Uniti. E sull’emergenza è tornato a esprimersi anche il vincitore delle ultime Presidenziali, Joe Biden, che parlando in un evento virtuale agli operatori del settore sanitario ha lamentato la mancanza di transizione anche in materia di lotta al virus: “È importante che sul fronte della pandemia ci sia un coordinamento ora o il più rapidamente possibile perché se non ci coordiniamo molte persone ancora moriranno. Non ci fanno accedere a quello di cui avremmo bisogno”.

Continuano a calare, anche se molto gradualmente, i contagi in Francia. Nelle ultime 24 ore se ne sono registrati 25.506, ai quali si aggiungono 2.877 casi di positività ai test antigenici. Scende così al 16,2% il tasso di positività. Continuano a diminuire anche le persone ricoverate in rianimazione, stasera 4.775 (-79 rispetto a ieri), e in altri reparti, 32.482 (-328). I decessi sono stati 425, che portano il totale a 46.698 dal 1 marzo, tra ospedali, case di riposo e istituti per disabili.

E l’Ungheria, mentre il primo ministro Viktor Orban mette il veto in Europa sul bilancio al quale sono collegati anche i fondi del Next Generation Eu, ha annunciato che prolungherà il lockdown parziale fino all’8 febbraio. La stretta sarebbe dovuta terminare il 10 dicembre. Tra le misure anti-Covid il coprifuoco tra le 20 e le 5, il divieto di raduni e lezioni online per scuole superiori e università. Tutte rientrano nell’ambito di uno stato d’emergenza in vigore dall’11 novembre.

Calo dei nuovi contagi quotidiani, ora sotto quota 20mila, nel Regno Unito, dopo due settimane di lockdown nazionale bis in Inghilterra, secondo i dati aggiornati diffusi dal governo. Mentre resta pesante il conteggio dei morti, seppure in calo a 518 rispetto all’impennata censita ieri di 598.

Il Robert Koch Institut ha registrato 17.561 nuovi contagi da Covid in 24 ore in Germania e cioè mille in meno rispetto a mercoledì scorso. Nonostante sia rallentato l’aumento dei casi, questo andamento della diffusione del virus non è ancora considerato una “svolta” dal governo tedesco, ha sottolineato un portavoce interrogato a riguardo in conferenza stampa a Berlino: “La situazione si è stabilizzata a un livello ancora alto di contagi”. Rispetto a ieri, il bilancio delle vittime è aumentato di altri 305 decessi.

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