Dipendenti – A marzo è stato esteso fino a dicembre 2021 il Kurzarbeitergeld, equivalente della cassa integrazione. Fino a fine anno il valore dell’assegno, in percentuale rispetto allo stipendio che si riceveva prima, è stato aumentato: dal quarto mese di cassa sale dal 60 al 70% per chi è senza figli e dal 67 al 77% per chi ne ha, dal settimo mese passa rispettivamente all’80 e 87% della retribuzione precedente.

Imprese e autonomi – Dopo l’annuncio del lockdown light, iniziato il 2 novembre, il governo Merkel ha annunciato lo stanziamento di 10 miliardi per le attività colpite e anche i lavoratori autonomi danneggiati. Chi è stato chiuso o può provare che l’80% dei suoi ricavi derivavano da imprese costrette a chiudere ha diritto al 75% dei ricavi medi di novembre 2019, fino a un massimo di 1 milione di euro. Per i ristoranti il rimborso è limitato ai ricavi da pasti consumati nel locale, mentre è esclusa la parte legata all’asporto, soggetto a un’aliquota Iva più bassa. Il governo sta negoziando con la Commissione Ue per ottenere il via libera a sussidi anche superiori a 1 milione. La richiesta va presentata attraverso un consulente fiscale, con l’eccezione degli autonomi che abbiano diritto a meno di 5mila euro: loro possono farla direttamente.
Durante la prima ondata erano invece stati offerti alle aziende con fatturato fino a 50 milioni, a condizione che avessero registrato cali di oltre il 60% in aprile e maggio rispetto agli stessi mesi del 2019, contributi una tantum a copertura di una quota (dal 40 all’80%) dei costi fissi come affitto, interessi, bollette, licenze, abbonamenti a internet, costi per commercialisti e consulenti sostenuti in giugno, luglio e agosto. L’aiuto poteva arrivare fino a 9mila euro per tre mesi alle attività con un massimo di 5 dipendenti, fino a 15mila euro per tre mesi a quelle fino a 10 impiegati, fino a 150mila euro per tre mesi alle più grandi. Per questa misura erano stati stanziati 25 miliardi. In settembre e ottobre il meccanismo è stato reso più generoso: è arrivato a coprire il 90% dei costi fissi per chi ha visto scendere i ricavi di più del 70%, fino a un massimo di 50mila euro mensili. E spetta anche a chi abbia subito cali delle vendite di almeno il 30% in media tra aprile e agosto.

Tasse – A luglio Berlino ha tagliato fino a fine anno l’aliquota Iva ordinaria dal 19 al 16% e quella ridotta dal 7 al 5%. Facendo domanda all’ufficio fiscale competente, le imprese danneggiate dal lockdown hanno potuto poi chiedere il rimborso degli anticipi pagati per i 2020 e dei pagamenti fatti per il 2019 e il rinvio dei versamenti.

Prestiti – Il governo ha creato un fondo da 400 miliardi per fornire garanzie sui prestiti e ha rifinanziato con oltre 350 miliardi i programmi di garanzia della Kfw, omologa di Cassa depositi e prestiti. Altri 100 miliardi sono stati destinati alle ricapitalizzazioni. Previsti poi per le pmi prestiti fino a 800mila euro con garanzia del 100% nell’ambito del KfW Special Programme.

Articolo Precedente

In Italia reddito reale delle famiglie giù del 7,2% nel II trimestre: il dato peggiore dell’Ocse. L’esperto: “Aiuti in ritardo e precari senza tutele”

next
Articolo Successivo

Bankitalia promuove le misure varate dal governo tra marzo e agosto: “I decreti hanno attenuato fortemente gli effetti della crisi”

next