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Coronavirus, “controlli sugli assembramenti e chiusura di strade e piazze”: la circolare del Viminale inviata ai Prefetti

Il testo uscito dall'ufficio del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, chiede anche controlli più severi sull'uso delle mascherine e la convocazione in via d’urgenza dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica per programmare controlli più serrati e concordare con i sindaci l'utilizzo degli strumenti per il contenimento del fenomeno
Coronavirus, “controlli sugli assembramenti e chiusura di strade e piazze”: la circolare del Viminale inviata ai Prefetti
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Controlli più efficaci contro gli assembramenti, sull’uso delle mascherine e possibilità di chiudere strade e piazze sono solo alcune delle direttive contenute nella circolare del Viminale inviata ieri ai Prefetti per garantire un intervento tempestivo in caso di violazioni delle direttive, in special modo quelle relative al divieto di ritrovi, dopo gli ultimi aggiornamenti sull’aggravarsi della situazione sanitaria in tutto il Paese. “Nel recente fine settimana, in diverse località del Paese – si legge – si sono registrate situazioni di particolare assembramento, in occasione delle quali è stata anche riscontrata una percentuale non irrilevante di inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle mascherine”.

Nel testo uscito dall’ufficio del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, si chiede inoltre di convocare in via d’urgenza i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica per programmare controlli più serrati e concordare con i sindaci l’utilizzo degli strumenti per il contenimento del fenomeno, in vista dei prossimi weekend. Nello specifico, il documento richiama ”ai fini di una più efficace prevenzione degli assembramenti, la possibilità per i sindaci di far ricorso alla chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”. Chiusure che possono avvenire “attraverso un contingentamento degli accessi, secondo un principio di proporzionalità” o, appunto, attraverso un provvedimento dei sindaci di “chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Ai Prefetti si chiede inoltre tempestività nel comunicare al gabinetto del ministero dell’Interno “l’esito delle riunioni e le eventuali criticità in quella sede emerse, informandone contestualmente Dipartimento della Pubblica Sicurezza”.

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