di Maurizio Gasparetto

Trovo stucchevole e preoccupante l’asserito rimpallo di responsabilità tra Governo e Regioni, che sconcerta e confonde l’opinione pubblica. E’ fatto di comune esperienza la situazione del trasporto ferroviario regionale che non ha subito alcuna modifica permanente nel tempo: treni pieni di pendolari e studenti. La gestione è regionale.

La condizione della sanità pubblica: anch’essa gestita dalla Regioni nel modo che conosciamo. Ritardi, disservizi e chi più ne ha più ne metta. Un secchio bucato e per quanto ci si sforzi non si riesce a riempirlo.

La pubblica istruzione, non dimenticando quella privata. Tralascio per carità di patria la questione dei banchi con le rotelle, la cui funzione sarebbe quella di garantire la mobilità del banco all’interno dell’aula che poteva benissimo essere risolto come un tempo: uno per ciascun lato del banco per collocarlo dove l’insegnante o il dirigente scolastico ritenevano più opportuno. Ma tant’è.

Tutti a parlare del valore essenziale ed indiscutibile della funzione scolastica, facendo finta di ignorare che il problema vero è che quasi tutte le mamme e i papà devono andare a lavorare e non sanno dove “parcheggiare” i figli e che i ragazzi(ni) diventano loro malgrado veicoli innocenti di contagio, considerato che l’aerosol (quantità di virus veicolato con l’aria espirata senza protezione) si diffonde all’interno di ogni ambiente chiuso: bar, ristoranti, palestre, ecc. (perché non obbligare le Tv a trasmettere brevi cartoons unitamente alla pubblicità in cui vengono date informazioni essenziali e basiche sulle modalità di contagio? Ricordate quelli sull’Aids?).

Ebbene, senza pregiudizio ritengo acclarata la responsabilità dei governi regionali che non solo hanno consumato irresponsabilmente il tempo loro concesso dal virus ma appaiono incapaci, salvo pochissime eccezioni, di gestire la pandemia. A ciò si accompagna la sensazione che avversino, più o meno apparentemente, le proposte o le decisioni del governo centrale. Chissà perché: forse il motivo va ricondotto alla diversa appartenenza politica del Governo rispetto alle 15 regioni gestite dalla destra?

Una risoluzione potrebbe essere questa: quando l’Oms dichiara la pandemia, il Governo centrale avoca a sé le materie di competenza regionale sino al termine della stessa, nominando dei commissari ad acta, magari su proposta di ciascuna regione, per la debita attuazione dei provvedimenti adottati, con previsione di concorso nelle spese sanitarie dei soggetti che per colpa o dolo hanno promosso o attuato condotte incompatibili o in contrasto ai provvedimenti di cui sopra.

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