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Coronavirus, prima delazione di un vicino di casa per una festa privata. Ma i rumori venivano da un bar e tutto era in regola

Un residente a Vinovo (Torino) ha chiamato i carabinieri sostenendo che si stava svolgendo un party con più di 6 persone, fortemente sconsigliato dall'ultimo Dpcm. Gli agenti hanno trovato un locale con clienti distanziati con tanto di mascherina
Coronavirus, prima delazione di un vicino di casa per una festa privata. Ma i rumori venivano da un bar e tutto era in regola
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Le aspettative del ministro della Salute Roberto Speranza di “ricevere segnalazioni” da parte dei vicini per controllare e contrastare le feste in casa sono già diventate realtà. Ma la prima “delazione” non è andata come previsto. A sdoganare il nuovo ruolo di ‘sceriffo della porta accanto’ – come riporta La Stampa – è stato un uomo di Vinovo, in provincia di Torino, che ha chiamato i carabinieri sostenendo che un vicino stava facendo una festa in casa nonostante il dpcm del 13 ottobre “raccomandi fortemente” le cene private con più di 6 persone.

Ma quando i militari sono arrivati, secondo l’Ansa, hanno appurato che i rumori non venivano da un appartamento ma da un bar all’interno di un centro commerciale dove oltretutto tutto era in regola. Le persone sedute nel dehors erano distanziate e indossavano anche la mascherina.

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