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A 15 anni organizzava un piano per uccidere i genitori in chat: ragazza di Bassano del Grappa fermata grazie a un amico

I carabinieri ipotizzano che la ragazza possa essere stata manipolata da qualcuno, come una setta sul web, che l'abbia plagiata e spinta a commettere il crimine. La procura ha aperto un fascicolo contro ignoti
A 15 anni organizzava un piano per uccidere i genitori in chat: ragazza di Bassano del Grappa fermata grazie a un amico
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Voleva uccidere i genitori e, mentre articolava il piano per commettere il crimine, una 15enne di Bassano del Grappa (Vicenza) comunicava le sue intenzioni agli amici in chat sui social. È stato proprio uno di loro, dopo aver capito che la ragazza non scherzava, a recarsi dai carabinieri con le conversazioni, denunciando la 15enne. Da lì, era lo scorso luglio, è scattata l’indagine della procura per i minorenni di Venezia. L’indagine – riferita dal Corriere della Sera e dai quotidiani locali – è stata avviata nel massimo riserbo. Il tono dei messaggi, per nulla ironico, ha spinto gli investigatori ad allarmare subito i genitori della situazione e a mettere in atto tutte le procedure, dai servizi sociali a un percorso di consulenza psicologica. Il piano criminale forse doveva prevedere anche il fidanzatino, 17 anni, ma sul coinvolgimento del giovane gli inquirenti invitano alla prudenza.

Secondo quanto riportato dagli investigatori, la famiglia della ragazza è molto unita, lei è una brava studentessa, figlia unica della giovane coppia. La 15enne non è stata oggetto di provvedimenti cautelari: nei messaggi non si parla né del come né del quando avrebbero commesso il crimine, mentre per ipotizzare il tentato omicidio bisognava essere in presenza di un perfetto disegno criminale. Per questo la procura ha aperto un fascicolo ma contro ignoti e senza ipotizzare alcun reato. Quello che ipotizzano i carabinieri, è che la ragazza possa essere stata manipolata da qualcuno. Per questo stanno analizzando il computer e il telefono dell’adolescente, alla ricerca di una setta, un sito, una “challenge”. Sono gruppi che attraverso sfide sul web e sui social adescano i giovani e li plagiano, portandoli a compiere azioni criminali, autolesionismo, o a commettere il suicidio. Se ci fosse la responsabilità di terzi, il reato potrebbe essere l’istigazione all’omicidio. Nel frattempo la ragazza, che sarà sentita con le tutele garantite ai minorenni, è tornata a scuola.

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