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Sanità, con queste elezioni sarà cambiato qualcosa? Intanto io ho una proposta

Sanità, con queste elezioni sarà cambiato qualcosa? Intanto io ho una proposta
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Sono terminate le elezioni, le ennesime elezioni, in scuole appena riaperte chiuse a pochi giorni per l’occasione. Anche quest’anno gli alunni, che sono stati tantissimo a casa, avranno pensato come dice la canzone Le Elezioni di Giorgio Gaber “ed è più bella anche la scuola quando ci sono le elezioni”? Forse sì, ma è sempre molto strano perché il Paese si ferma, #maratonamentana riempie le nostre case alla tivù ed alla fine qualunque risultato è stato ottenuto tutti, indistintamente, hanno vinto!

Ogni volta il cittadino che partecipa viene preso in giro perché in Italia non c’è mai un vincente ed un perdente. Nemmeno l’affluenza al 58,15% è riuscita a fare la differenza. Ma il taglio dei parlamentari è stato un sì senza dubbi ed è per questo che questa legislatura ora sarà sicuramente portata a termine visto che molti di quelli che siedono nei loro banchi dorati, non nei nuovi banchi delle scuole, dovranno abbandonarli, “una curiosa sensazione che rassomiglia un po’ a un esame di cui non senti la paura ma una dolcissima emozione”. L’emozione di andare a votare si scontra con la certezza che nulla cambia.

Sarà così anche per la sanità? In queste regioni “pilota”, dopo il Covid 19 che ha messo a dura prova proprio le amministrazioni regionali, ci saranno dei cambiamenti? Quali proposte saranno presentate? Io, da grillo parlante, prendo spunto da un dato impressionante per fare la mia proposta che dovrebbero immediatamente attuare i nuovi governatori eletti ed essere presa in considerazione dal Ministro della Salute per dare una Speranza ai cittadini.

Esistono oggi in Italia 18 milioni di prestazioni sanitarie saltate a causa della pandemia. La mia proposta è semplice. Per sei mesi tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate non possono eseguire alcuna prestazione privata ma solo pubblica in modo da ridurre drasticamente la lista d’attesa di visite e esami. Ci sarà qualche nuovo amministratore appena eletto, di destra o di sinistra, che vuole attuarla? E perché no il Ministro Speranza non vuole “consigliarla” a tutti i governatori?

I privati che hanno invaso la sanità, ricordo che nella mia regione, la Lombardia, gestiscono il 60% delle prestazioni, rinunceranno ai loro incassi visto che non esiste un reale controllo delle liste d’attesa spesso aggirate Sono certo che questo sarebbe un grande segnale di cambiamento reale. Solo dalla parte dei cittadini.

“E faccio un segno sul mio segno come son giuste le elezioni… è proprio vero che fa bene un po’ di partecipazione”

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