Cultura

Pensieri e parole di Emma Fabini: il ‘dialogo’ tra il padre e la figlia vittima della strage di Corinaldo. “Con i suoi ricordi resterà nella memoria”

La 13enne è una delle 6 vittime della strage alla discoteca Lanterna Azzurra avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. Fazio Fabini e Angela Tempesta hanno riscoperto la figlia tramite gli scritti che ha lasciato in un diario personale. Un pezzo della sua personalità diventato un libro, ‘I ricordi non salvano le lacrime’ (Zefiro editore): "Una traccia indelebile del passaggio di Emma nella vita nostra e di tutti"

di Pierfrancesco Curzi

“Le lacrime cadono e si asciugano; tuttavia, pur essendo inutili, la gente continua a piangere lo stesso”. Pensiero e parole di una ragazzina di 13 anni trascritti un anno prima di morire nel suo diario personale e scoperti, postumi, dai suoi genitori. Uno scrigno nascosto dentro un cassetto, composto da pagine e pagine di scritti in grado di ricostruire un pezzo della sua personalità e di una innata fantasia. La 13enne era Emma Fabini, una delle 6 vittime della strage di Corinaldo alla discoteca Lanterna Azzurra avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. Una tragedia immane che Fazio Fabini e Angela Tempesta stanno cercando di esorcizzare attraverso la riscoperta di una figlia. Il tempo trascorso tra la strage di Corinaldo e il presente sono serviti per approfondire un lato non troppo noto di Emma. Quei pensieri e parole sono diventati un libro, ‘I ricordi non salvano le lacrime’ (Zefiro editore), una sorta di dialogo immaginario e realistico al tempo stesso tra Emma e suo padre Fazio.

Nel volume vengono riportati racconti, pagine di diario e testi scolastici della 13enne e poi una parte dedicata alla cronaca personale e familiare dei giorni a ridosso della tragedia, in cui si innesca il ‘dialogo’ tra Emma e suo padre. Alcune pagine sono state scritte dalla mamma della ragazzina e da una professoressa del liceo frequentato da Emma. Un libro commovente, capace di suscitare una serie di riflessioni senza entrare in una dimensione ‘di pancia’ narrando i fatti di quella notte alla Lanterna Azzurra o analizzando lo svolgimento delle due inchieste ancora in corso. Cronaca e parte giudiziaria entrano di striscio nelle pagine di questo libro, dedicate in maggioranza a raccontare ai lettori chi era davvero Emma Fabini e le sue potenzialità rimaste, purtroppo, inespresse.

“Dopo la morte di Emma io e mia moglie ci siamo sdoppiati, da una parte l’essere cittadini e dall’altra genitori. Gli aspetti giuridici non ci interessano, così come il concetto di ‘fare giustizia’ non ci dà pace”, precisa Fazio Fabini all’indomani della presentazione del libro a Senigallia (An), la città della Riviera di Velluto dove Emma viveva e studiava, proprio nel giorno in cui la ragazza avrebbe compiuto 16 anni. La riflessione di Fazio Fabini prosegue: “Per noi conta nostra figlia come persona, una figlia di cui andiamo fieri. La stessa che una sera maledetta è uscita per andare alla ‘festa dei licei’ con il nostro avallo, un premio per una ragazza brava e con la testa sulle spalle. Una studentessa capace, in pochi mesi di liceo, di avere ottimi voti. Una ragazza empatica, seria e sensibile al tempo stesso, a cui piaceva suonare, ballare e soprattutto scrivere. Proprio i suoi pensieri scritti ci hanno ispirato per realizzare questo libro, i cui obiettivi principali sono parlare e raccontare di lei, farla conoscere per quella che era, insomma lasciare una traccia indelebile del passaggio di Emma nella vita nostra e di tutti. I suoi ricordi non ci salvano dal piangerla, il dolore resta intatto, ma in questo modo, forse, lei resterà nella memoria dei suoi coetanei oltre le pieghe del tempo”.

In quella notte ci furono sei morti e una sessantina di feriti, alcuni dei quali rimasti per giorni in terapia intensiva per traumi da schiacciamento e problemi respiratori. Vittime della calca creatasi a una delle uscite di sicurezza. Centinaia di giovani intrappolati dopo che nel salone principale era scoppiato il panico a causa dello spray urticante diffuso nell’atmosfera. Assieme a Emma Fabini quella notte persero la vita Asia Nasoni (14 anni), Benedetta Vitali e Mattia Orlandi (15 anni), Daniele Pongetti (16 anni) ed Eleonora Girolimini (39 anni) che aveva accompagnato sua figlia. Oltre alla ‘festa dei licei’ l’attesa era tutta per il trapper Sfera Ebbasta che alla discoteca di Corinaldo non è mai arrivato, nonostante la sua performance fosse prevista almeno due ore prima del caos. Per quell’episodio la Procura della Repubblica di Ancona ha avviato due filoni di indagine, a partire dalla cosiddetta ‘Banda dello spray’ dedita a rapine e aggressioni attraverso l’uso di spray al peperoncino nelle discoteche del nord e centro Italia. I sei imputati della banda nel processo di primo grado con rito abbreviato sono stati condannati a pene dai 10 ai 12 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale. L’altro pezzo dell’inchiesta, ancora in divenire, riguarda invece le presunte responsabilità dei proprietari della discoteca, un’ex fattoria di campagna, dei gestori della stessa e degli organizzatori della serata-evento con Sfera Ebbasta.

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