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Morta Letizia Mosca, storica voce di Radio Popolare. Era impegnata nei movimenti femministi e nel sindacato dei giornalisti

Sposata con un collega, mamma di due ragazzini di 12 e 14 anni, si era occupata molto di lavoro, lotte sociali e diritti delle persone più deboli. "In direzione ostinata e contraria, questa era la tua essenza", la ricorda la collega Lorenza Ghidini. Quindici anni fa la scoperta del tumore
Morta Letizia Mosca, storica voce di Radio Popolare. Era impegnata nei movimenti femministi e nel sindacato dei giornalisti
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A 21 anni era già con il microfono in mano e da allora non lo ha mai lasciato. Letizia Mosca, storica giornalista di Radio Popolare, se n’è andata il 21 settembre dopo tanti anni di malattia. La sua voce e il suo volto, molto noti a Milano e non solo, hanno accompagnato innumerevoli ascoltatori. Originaria di Soveria Simeri (Catanzaro), ha lasciato il piccolo paese calabro con tanti sogni in testa.

Sposata con un collega, mamma di due ragazzini di 12 e 14 anni, si era dedicata all’emittente radiofonica ma non solo. Letizia era impegnata con i movimenti femministi come “Usciamo dal silenzio” e si era data da fare anche con il sindacato dei giornalisti con dedizione e professionalità. Chi ha frequentato gli studi di Radio Popolare ha imparato a vederla sempre al suo posto, alla sua scrivania per ore ed ore. Il suo lavoro era la sua vita: si era occupata molto dei temi che riguardavano il lavoro e i diritti delle persone più deboli.

Oggi alla radio in molti erano scossi. La collega Lorenza Ghedini l’ha ricordata con queste parole: “La tua strada era quella delle lotte, le lotte sociali, del mondo del lavoro, del sindacato, e un giornalismo militante che non arretrava davanti a niente e nessuno. Poi la malattia, ma anche i figli, arrivati contro ogni aspettativa. In direzione ostinata e contraria, questa era la tua essenza. Nei tuoi trent’anni a “Radio Popolare” nessuno può dire di essere stato tuo amico se non ha litigato con te almeno una volta. Letizia, sempre sulle barricate, cocciuta, ci sfinivi e poi ci offrivi un caffè con quel sorriso dolce e accogliente che ci disarmava, e non si poteva non volerti bene. E così nel sindacato giornalisti, nei movimenti femministi come “Usciamo dal silenzio”. Fulminante la battuta che fece un giorno tuo marito: “Letizia ma tu quando sei stata in silenzio?”.

Quindici anni fa la scoperta del tumore. Letizia come sempre non si era arresa. Anzi, Aveva affrontato la malattia con forza, a testa alta, senza mai perdere il sorriso.

Sul suo profilo Facebook in queste ore in tanti hanno scritto per ricordarla. Roberto Maggioni ha voluto dire di lei: “L’umanità e l’empatia che mettevi nelle storie e nelle notizie che raccontavi, regina degli inviati, in studio arrivavi con tutti quei fogli stampati, scritti a mano, agenzie, appunti, dove noi vedevamo solo caos ma tu riordinavi tutto con quella tranquillità che ti accompagnava in ogni situazione, e alla fine in onda la notizia c’era tutta. Eri sempre profonda e curiosa, impossibile non discutere con te”.

Così anche l’assessore e maestro Paolo Limonta ha scritto: “In questo anno davvero terribile ci ha lasciati anche Letizia Mosca. A me il suo sorriso mancherà tantissimo”.

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