Vietato l’ingresso a chi ha meno di 25 anni. È quanto ha deciso un pub del North Yorkshire, nel Regno Unito, alla luce dei dati sull’andamento dell’epidemia di coronavirus, da cui emerge che l’età media dei contagi si è abbassata e i casi riguardano ormai sempre di più i giovanissimi, come è successo nel paese dove si trova il locale, Sherbern-in-Elmet.
“Ci abbiamo riflettuto con molta attenzione, continueremo a cercare di garantire che la nostra comunità, i clienti e il personale siano tutti al sicuro in questi tempi difficili. Prima che qualcuno provi a dire che abbiamo torto, pensi alle implicazioni per noi come azienda – aveva spiegato la proprietaria del locale in un post pubblicato (e poi cancellato) su Facebook -. Preferiremmo avere un ambiente sicuro piuttosto che un luogo che è in bilico sul rischio di chiusura. Stiamo agendo con le migliori intenzioni nei confronti di tutti in questo momento, abbiamo clienti fantastici e educati anche in quella fascia d’eta, ma al momento non possiamo correre il rischio”. Intervistata dal quotidiano The Independent, la donna ha raccontato di esser stata costretta a cancellare il suo post dopo aver ricevuto telefonate e messaggi di fuoco, tra cui anche una minaccia di morte: “Tutto quello che voglio fare è tenere le persone al sicuro“, ha ribadito.
Ad infamare le polemiche è anche il fatto che la decisione del pub arriva proprio mentre il governo britannico è nel mirino, accusato di aver usato i giovani come “capro espiatorio” per la diffusione del virus dopo averli incoraggiati a tornare al lavoro e mangiare fuori nei ristoranti.
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