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Le guardie della Regina Elisabetta partecipano a un rave con cocaina e alcol: caos a corte

I fatti sono accaduti a giugno ma solo ora sono stati resi noti: tredici le guardie in carcere al momento con l'accusa di aver infranto le regole dell'isolamento per covid-19, di essere venuti meno ai loro obblighi militari e di aver messo in pericolo la Regina

di F. Q.

Scandalo e pericolo a corte. Non è il titolo del nuovo 007 ma quello che è accaduto veramente a Windsor dove la Regina Elisabetta e il principe Filippo (99 anni) vivono da mesi in un quasi totale isolamento, centellinando incontri e apparizioni per proteggersi da un possibile contagio da coronavirus. E per presidiare il castello, come tradizione vuole, ci sono le guardie. Le cosiddette “Gallesi”, col colbacco nero e la marsina rossa (spesso “comprate” in aeroporto sotto forma di teneri orsetti per un ‘regalo dell’ultimo minuto’). Ebbene, a far saltare la rete di protezione anti-covid potrebbero essere state proprio loro. Perché sedici dei trenta soldati che compongono la squadra della Regina hanno partecipato a una festa, anzi a un rave, a base di alcol e cocaina. Dove? In un prato vicino a Windsor. Loro sostengono di essere usciti solo per una birretta e una partita a calcetto e di aver ‘casualmente’ incrociato quelli del rave. I fatti sono accaduti a giugno ma solo ora sono stati resi noti: tredici le guardie in carcere al momento con l’accusa di aver infranto le regole dell’isolamento per covid-19, di essere venuti meno ai loro obblighi militari e di aver messo in pericolo la Regina. La pena? Dai 14 ai 28 giorni di prigione, periodo nel quale non riceveranno stipendio. Andrà peggio a quelli risultati positivi alla cocaina che saranno radiati dal Reggimento.

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