Nella introduzione viene bene descritto ciò che la scienza sa, presume o non sa ancora. La riapertura delle scuole, dal punto di vista epidemiologico potrà determinare un aumento del rischio della circolazione del virus nella comunità. Dalla letteratura scientifica emerge una probabilità molto inferiore dei bambini di ammalarsi o morire a seguito dell’infezione Covid.

Alcuni studi scientifici suggeriscono che i bambini possano trasmettere meno l’infezione rispetto ad adulti e anziani. Tra i bambini che si ammaleranno, la grande maggioranza non svilupperà alcun sintomo. Cionondimeno è noto che la carica virale di sintomatici e asintomatici non è statisticamente differente e quindi il potenziale di trasmissione è verosimilmente lo stesso, con conseguente preoccupazione per i nonni o malati cronici che vivano coi bambini. Leggere il documento, sapere chi siano gli attori in gioco, quali responsabilità abbiano e la descrizione degli scenari aiuta i comitati dei genitori e gli studenti nella alleanza con il sistema.

Attori: insegnanti, referenti scolastici per Covid-19 (uno per istituto, più un sostituto), referenti dipartimento prevenzione Asl (non meno di due in base al territorio: è cruciale che siano in numero adeguato), pediatri di libera scelta per gli studenti e medici di medicina generale per il personale scolastico. Gli scenari descritti sono quattro: alunno o docente con sintomo in classe e alunno o docente con sintomo a casa.

Qui descrivo il caso in cui l’alunno abbia sintomi a scuola che in certo modo racchiude anche gli altri scenari: l’operatore scolastico avvisa il referente scolastico Covid, che deve telefonare ai genitori. L’applicazione di un protocollo funziona se esso è conosciuto ed è rapido. Tutti i genitori devono salvare in rubrica il numero con cui il referente chiama, in modo da rispondere sempre e subito. Poi lo studente deve aspettare i genitori in una sala dedicata in compagnia di un adulto indossando la mascherina, se ha un’età superiore ai 6 anni e se la tollera.

L’uso della mascherina e l’età da cui si usa non può ridursi a un sì o no rigido. Esistono nelle famiglie esperienze di bambini anche sotto i 6 anni che sono allenati ad usarle. Se sono a loro agio, quei bambini devono poterle utilizzare anche sotto i 6 anni. Inoltre non tutti i momenti della vita a scuola sono uguali: la mascherina possa non essere obbligatoria nei momenti in cui gli alunni sono seduti al banco, mentre è fondamentale negli spostamenti di ingresso/uscita, a fine ora, per andare in bagno, per andare a temperare e all’intervallo. Il non-obbligo della mascherina seduti al banco potrebbe essere associato a ciò che fanno i tedeschi: gli alunni fanno lezione a finestre aperte e i bambini arrivano a scuola vestiti a strati.

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