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“C’è ancora gente che giustifica le discoteche: andate a fanc*** e rispettate le regole come tutti”. Il cantante Motta contro il sistema dei club

Il cantautore marito dell’attrice Carolina Crescentini in un post su Instagram critica l'operato dei gestori dei locali da ballo, "dei soldi in nero, dei dj set e concerti che ancora prima del coronavirus hanno provocato stragi"

di Andrea Conti

Il Governo, lo scorso 16 agosto, ha deciso di fermare discoteche e sale da ballo, dopo gli aumenti dei casi di contagio del Covid-19 registrati negli ultimi giorni. Mentre i gestori protestano ricorrendo al Tar, dal mondo della musica pop arriva l’attacco del cantautore toscano Motta, marito dell’attrice Carolina Crescentini, nel 2019 sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Dov’è l’Italia”. Su Instagram ha scritto: “Il mondo della musica si è praticamente fermato mesi fa e c’è ancora gente che giustifica l’operato delle discoteche, dei soldi in nero, dei dj set/ concerti (?) che ancora prima del coronavirus hanno provocato stragi. Andatevene affanc*** e rispettate le regole come tutti”. Al momento nessuno ha replicato alle parole di Motta.

Il dibattito si era infiammato con le parole del direttore di Radio Deejay, Linus, che in un post sui social si è domandato: “Ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?”. A seguire anche un altro dj famoso come Gabry Ponte ha allargato le braccia: “Avete fatto i coglioni e questo è il risultato. Giusto così. Ce lo meritiamo! Usare il buonsenso era troppo difficile, eh?”.

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