Doveva essere il momento di quiescenza del virus, per via del caldo e della stagione estiva. E invece agosto è diventata il momento di risalita dei contagi, specialmente tra i giovani: la metà dei nuovi positivi ha meno di 50 anni. Perché adesso si esce di più, si va nei locali (magari stretti stretti, senza mascherina) e si parte per le vacanze. E si torna, spesso, portando la malattia, come dimostrano i focolai “di ritorno” sparsi un po’ in tutta Italia. Adesso tutta l’attenzione è concentrata sulla settimana di Ferragosto, quando le occasioni di incontro si moltiplicano tra pranzi, feste, falò in spiaggia e weekend fuori porta. E con esse i rischi di contagio. I governatori corrono i ripari con le ordinanze: chi blinda l’ingresso del lungomare ‘su prenotazione’, chi annulla i fuochi d’artificio, chi impone l’obbligo di mascherina anche all’aperto.

Aumentano i casi e si intensificano i controlli: solo nella giornata di sabato, annuncia il Viminale, sono state chiuse più di cento attività per il mancato rispetto delle regole. Tra queste anche lo storico Byblos, nella riviera romagnola, la Villa delle Rose, il Coconuts di Rimini e al Samsara, stabilimento balneare di Riccione. Per evitare di correre ulteriori rischi, resterà chiuso durante le affollate serate della ‘Notte Rosa’, così come il Papeete di Milano Marittima. Ovviamente, solo dopo il tramonto.

Mascherine, controlli, prenotazioni: le ordinanze di Ferragosto – Per evitare situazioni ingestibili, gli amministratori corrono ai ripari con le ordinanze. Come a Vercelli, dove trenta persone sono risultate positive al Covid dopo una serata in discoteca. Chiuso per due settimane il locale e rimandato un concerto per precauzione. Sul tavolo del sindaco Andrea Corsaro è pronta una ordinanza che obbliga i vercellesi a indossare la mascherina anche all’aperto. In vista di Ferragosto, a Cervia sarà chiuso il lungomare e l’accesso alla spiaggia libera: si potrà entrare con un ticket. I tradizionali fuochi d’artificio si potranno ammirare “su prenotazione”, con solo mille posti a sedere sulla spiaggia libera. A Modica e Scicli – riferisce la Repubblica – i sindaci hanno chiuso le spiagge, così come a Numana nella riviera del Conero: vietati tende, campeggio libero, falò e fuochi d’artificio. Il quotidiano parla di strette da Civitanova Marche a Chioggia, da Pescara a Melendugno, da Fondi a Padova dove è stato annullato lo spettacolo pirotecnico a Prato della valle per evitare di radunare troppe persone. A Gallipoli – dove diverse discoteche sono state chiuse per le folle – i litorali saranno controllati con l’aiuto di volontari. Per agevolare i controlli del 15 agosto, il governatore siciliano Nello Musumeci ha disposto che gli esercenti di attività che ospiteranno feste o eventi di darne comunicazione almeno 48 ore prima. L’ordinanza prevede, anche negli altri giorni, controlli e ingressi limitati nei locali e negli esercizi pubblici, con sanzioni fino al massimo previsto per i trasgressori.

In Sicilia sono vietati gli eventi al chiuso (discoteche comprese) mentre per quelli all’aperto si fa riferimento alle linee guida recepite dal dpcm: distanziamento, obbligo della mascherina e riduzione della capienza massima. Il governatore campano De Luca, con una nuova ordinanza, ha disposto l’obbligo della mascherina su traghetti e aliscafi e ha inviato le forze dell’ordine per assicurarsi il rispetto delle regole.
In Sardegna è stato prorogato fino al 7 settembre l’obbligo di registrazione per chi arriva sull’isola in nave o in aereo. Lo ha deciso con ordinanza il governatore Christian Solinas considerando “l’evolversi della situazione epidemiologica”: chi arriva deve sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea e compilare un modulo di registrazione. Mentre il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, ha firmato un’ordinanza urgente per vietare assembramenti nel centro storico della città emiliana per il pericolo di contagio da coronavirus.

Nuovi focolai nati da chi rientra dalle vacanze – Ma oltre alla movida, c’è un altro fronte che preoccupa gli epidemiologi: i contagi tra chi rientra dalle vacanze. Ormai la lista si allunga da Cuneo al Salento: prima le due ragazze padovane che avevano festeggiato la maturità a Pag, in Croazia. Poi gli otto ragazzi romani rientrati da Malta. I quattro diciannovenni aretini di rientro da Corfù e i cinque arrivati a Faenza dalla Grecia. Le destinazioni sono sempre le stesse, i luoghi della movida europea, le mete più gettonate per i viaggi di fine anno e le vacanze con gli amici. Dove però i contagi salgono a un ritmo molto più sostenuto rispetto all’Italia. In Spagna, in una settimana, si sono registrati oltre 20mila casi e i ricoveri per Covid – scrive El Pais – sono quadruplicati in un mese. Per non parlare dei Balcani.

Gli stessi ragazzi raccontano che in viaggio spesso non si rispettano le norme di precauzione, e, complice l’atmosfera rilassata, la mascherina rimane nello zaino. La cronologia di queste storie è simile: si torna, si accusano i sintomi dopo qualche giorno, il tampone conferma e si ripercorrono le giornate a ritroso per tracciare i contatti. Peccato che in mezzo ci siano state cene con gli amici, pranzi con i parenti, serate nei locali per salutarsi, o ritrovarsi. E la lista delle persone da mettere in isolamento si allunga all’infinito. Per limitare i contagi di rientro, specialmente quelli ‘vacanzieri’, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti propone di testare chi arriva dall’estero: “Test per chi torna da Paesi ad alta incidenza Covid – ha annunciato su Facebook – Li faremo nel Lazio. Facciamolo in tutta Italia”. Il suo omologo campano, De Luca, chiede un periodo di isolamento, visto che “l’80 per cento dei contagi registrati deriva da contatti con cittadini provenienti o rientranti dall’estero”. Per questo, dice, “è indispensabile sottoporre quanti arrivano o rientrano dall’estero all’obbligo di quarantena in relazione ai voli provenienti da Paesi a rischio”.

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