Quale occasione migliore della giornata internazionale del gatto per uscire di scena – a passo felpato, ovviamente – e annunciare il proprio pensionamento. Dopo quattro anni e mezzo di onorato “servizio diplomatico”, Palmerston, il gatto del Foreign Office, si ritira in campagna. Come per tutti i funzionarti distinti, l’annuncio è arrivato dal ministero degli Esteri britannico, con tanto di comunicato ufficiale: il micio bianco e nero aveva l’onere e l’onore di essere ‘Chief Mouser‘, una sorta di “acchiappatopi capo” nella sede di King Charles Street.

“Ci mancherà molto e gli auguriamo tutto il meglio per la sua pensione”, ha dichiarato Sir Simon McDonald, il segretario generale del Foreign Office. Perfino i membri del governo gli hanno fatto gli auguri su Twitter – dove conta ben 105 mila follower – come si conviene tra colleghi. Una vita sfiancante, c’è da scommetterci, a dare la caccia ai roditori tra le poltrone del palazzo di King Charles Street, dividendosi tra servizi fotografici, grattini sul mento e retweet.

Arrivato dal gattile di Battersea, il nome è stato scelto in omaggio a Lord Palmerston, ex primo ministro e capo del Foreign Office, protagonista indiscusso della politica estera del Regno Unito nel periodo 1830-1865. Per Palmerston (il gatto, non il Lord) è stata perfino creata una voce su Wikipedia. In servizio dal 2016, la sua onorata carriera verrà ricordata anche per i graffi con il rivale Larry, il gatto di Downing Street, quindi del primo ministro: un ‘veterano’ entrato in servizio nel 2011 e tuttora noto per il suo temperamento violento. La rivalità felina aveva preoccupato così tanto i palazzi del potere che era stato chiamato un esperto in comportamento animale per risolvere la situazione.

Ma Palmerston si è già lasciato i graffi dietro le spalle (o meglio, dietro la coda): si è trasferito, già durante il periodo di lockdown, nella casa di campagna di un funzionario del ministero e lì dovrebbe rimanere per il resto della sua meritata pensione. Il ministero degli Esteri gli ha dedicato un video di saluto, augurandogli una pensione “purrr-fetta”.

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