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Gabriele Bertaccini, lo chef dello show di Netflix “Say I Do” confessa: “Sono sieropositivo”

Il volto dello show di Netflix “Say I Do -  Vuoi Sposarmi? Matrimoni A Sorpresa” dichiaratamente gay, durante una intervista ha ammesso di essere sieropositivo. Popolarissimo in America, dove dirige due aziende che forniscono cene e percorsi gastronomici, Gabriele pratica tantissimo sport ed è un sex symbol su Instagram

di Andrea Conti

Lo chef Gabriele Bertaccini è popolarissimo in America. Un altro italiano all’estero che ha conquistato il cuore degli americani. Gabriele ha 35 anni ed è originario di Firenze: oggi vive con i suoi tre adorati pastori australiani tra Los Angeles e l’Arizona. Ha fondato due aziende Il Tocco e Culinary Mischief che offrono cene e percorsi gastronomici, non solo negli Usa, ma in tutto il mondo. Bertaccini, che ha iniziato a cucinare a soli 13 anni, si è affacciato al mondo della tv con lo show targato NetflixSay I Do”, in italiano il titolo è “Vuoi Sposarmi? Matrimoni A Sorpresa”. Tutto ruota attorno ai matrimoni e alle coppie che sognano di sposarsi, ma che non sono state in grado di trasformare il loro desiderio in realtà. A realizzare i sogni dei protagonisti ci sono: l’’architetto d’interni Jeremiah Brent, lo stilista Thai Nguyen e naturalmente lo chef Gabriele.

Durante una intervista rilasciata ad Anthony Ramos per GLAAD, un’organizzazione no-profit di attivismo LGBT, Gabriele ha fatto una confessione molto intima e importante. Apertamente gay, lo chef ha rivelato di come una semplice diagnosi può drasticamente cambiare la vita, portare alla depressione e spaventarti. “Say I Do è uno show che riguarda l’amore, la vulnerabilità, la capacità di ripresa e la speranza – ha dichiarato Gabriele -. Sono tutti concetti che ho fatto miei, qualche anno fa, quando mi è stato detto che ero sieropositivo”. Bertaccini ha raccontato di essere stato fortunato ad avere avuto un compagno di stanza più grande, anche lui sieropositivo, che gli ha offerto supporto durante il periodo iniziale della diagnosi, che si è rivelato molto difficile. Bertaccini ha osservato che, nonostante tutti i progressi della medicina compiuti negli ultimi 40 anni per quanto riguarda l’HIV, l’unica cosa che non è migliorata è il marchio che rimane sulla pelle da parte della società e la diffidenza verso chi convive con il virus. “Sono così grato del supporto che ho ricevuto – ha detto Gabriele – perché mi ha permesso di andare avanti in un modo sano e che mi ha fatto capire che l’HIV non è qualcosa che mi avrebbe segnato come persona, perché sono rimasto lo stesso di prima. È importante stare vicino a tutti coloro che scoprono di avere questo virus, è fondamentale per il loro percorso”. Tantissimi i messaggi di solidarietà sul web e di vicinanza per lo chef che pratica tantissimo sport, è un sex symbol su Instagram, ma anche “un po ‘pazzo, a cui piace cucinare e che ha tatuaggi dappertutto”, come ama definirsi.

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