“La produttività è personale. Chi siamo come esseri umani influenza profondamente la produttività sia come processo che come risultato. I nostri valori e credenze, i bisogni delle nostre famiglie, le nostre personalità e preferenze, quanto ci sentiamo eccitati o abbattuti quando diamo uno sguardo al nostro calendario o agli impegni, sono tutti aspetti chiave della produttività. E poiché nessuno conosce le proprie circostanze esterne o il proprio stato emotivo interiore meglio di noi stessi, i risultati devono arrivare alle nostre condizioni per essere sostenibili. Questo è forse più vero che mai perché, per molti, il 2020 ha fagocitato per intero il proverbiale divario lavoro/vita. La comprensione di questo ci spinge a creare esperienze Microsoft 365 che possano supportare le nostre vite in tutta la loro complessità unica”. Con questa frase stimolante ma anche un po’ vaga, si apre il documento ufficiale di Microsoft col quale si annunciano sostanziali cambiamenti per la futura interfaccia di Office 365.

Quest’ultima, per chi non la conoscesse, rappresenta l’evoluzione cloud della suite di produttività Office e, tra le due, è ormai sicuramente quella più innovativa. Ma cosa intendeva dire alla fine il colosso di Redmond con il suo lungo e visionario post? Sostanzialmente che, poiché la produttività è personale, i programmi di produttività devono rispecchiare tale caratteristica, non offrendo più lunghi elenchi di funzioni statiche tra cui l’utente è costretto costantemente a spulciare, ma sostituendo il tutto con comandi dinamici e contestuali, in grado di apparire solo quando servono, consentendoci così di concentrarci sui contenuti anziché sull’interfaccia.

Ogni riferimento alla famosa Ribbon, la barra degli strumenti presente nella parte superiore di tutti i programmi Office come Word, Access o Excel non è puramente casuale. Quest’ultima è nata diversi anni fa per ovviare al proliferare incontrollato di menu a tendina, pieni di comandi “annidati”, come si dice in gergo, ossia accessibili solo a cascata a partire da un menu principale. Una soluzione non più proponibile quando le funzioni iniziano a diventare davvero tante. Ribbon è stato dunque un tentativo di riorganizzare in maniera ordinata, dividendo il tutto per macrocategorie, lasciando la maggior parte dei comandi e delle funzioni “esposti” allo sguardo dell’utente.

Ora però a quanto pare è venuto il momento di cambiare ancora, rendendo il tutto al tempo stesso più semplice e più fluido. Come, Microsoft di fatto non lo spiega, né nel post né nel suggestivo video che lo accompagna, ma è facile immaginare soluzioni che potrebbero ricordare un po’ la mini bar contestuale che viene visualizzata su Word quando evidenziamo una singola parola, magari accompagnata da barre flottati che l’utente possa sistema re dove preferisce e, perché no, a scomparsa, con la capacità di manifestarsi solo quando serve davvero. Non aspettatevi però rivoluzioni nell’immediato: “Mentre alcuni di questi cambiamenti verranno implementati entro un anno o due, altri sono ancora in una fase molto esplorativa”, si legge infatti nel post.

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