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Brunori Sas canta in quota tra i monti della Valle d’Aosta: musica e note tra ruscelli e mucche dopo quasi due ore di salita verso le cime delle Alpi

Per un’ora e mezza la musica del cantautore calabrese si è riverberata tra le cime del parco naturale Monte Avic scoperto passo dopo passo dai fans di Brunori che hanno raggiunto a piedi la location del concerto. Famiglie con bambini, gruppi di amici, coppie per le canzoni del cantautore calabrese. "Da piccolo quando di facevano disegnare le cartine a scuola era l’unica regione che coloravamo con un solo pastello: il marrone"

di Alex Corlazzoli

Arrivare a piedi ad un concerto in alta quota non è facile, soprattutto per chi non è abituato a camminare, ma ne vale la pena. Lo sanno i mille turisti che sabato scorso hanno raggiunto la località Creton ad oltre 1.900 metri d’altezza, nella conca di Dondena in Valle d’Aosta, per assistere al concerto di Brunori Sas, organizzato dall’ufficio regionale del turismo della Regione con l’obiettivo di riconquistare i turisti.

“Musicastelle Outdoor” è il titolo dell’inusuale rassegna: quattro concerti gratuiti – c’è già stato Diodato, arriveranno Elodie e Niccolò Fabi – tra le montagne. Per un’ora e mezza la musica del cantautore calabrese si è riverberata tra le cime del parco naturale Monte Avic scoperto passo dopo passo dai fans di Brunori che hanno raggiunto a piedi la location del concerto. Partenza da Chardonney. Abbandonata la macchina i più impavidi (non pochi) hanno scelto di percorrere con le loro gambe tutto il percorso: un’ora e quarantacinque minuti di cammino per un dislivello di 500 metri. Per gli altri, cabinovia fino a Laris e poi cinquanta minuti a piedi in falso piano tra ruscelli, baite, rifugi e mucche.

Una fatica ben ricompensata dalla vista e, infine, una volta raggiunto il pratone del concerto, dalla musica. Tutto organizzato nei minimi dettagli per assicurare il distanziamento: delle bandierine segnalano la postazione di ciascun gruppo ben lontano l’uno dall’altro. E poi mascherina per tutti almeno all’ingresso e all’uscita dall’area concerto. Carabinieri e volontari a vigilare, ma la maggior parte del pubblico rispetta le regole anche qui.

Alle 15 sono già arrivati tutti o quasi. Gli organizzatori fanno sapere che lo spettacolo inizierà alle 15.30: giusto una mezz’ora per rilassarsi e abbronzarsi. Gianluca e Jacopo con Graziana sono arrivati da Genova e hanno dormito in un rifugio: “Io – ammette Gianluca –non conosco Brunori. È la prima volta che lo sento. Ieri per curiosità sono andato su YouTube ad ascoltare qualche suo brano ma oggi son qui perché mi piaceva l’idea di godermi la montagna e la musica”.

Marco e Brumilde di Torino, invece, sono appassionati del cantautore calabrese. Hanno una casa in Valle d’Aosta e hanno pensato di sfruttarla anche per questa occasione: “Amiamo la montagna. Abbiamo già ascoltato anche Max Gazzè tra i monti ma non potevamo perderci il concerto di uno dei nostri cantautori preferiti”. Parlando con i fans di Brunori si scoprono un mondo di appassionati di concerti ad alta quota. Sara, Beppe e Mara di Casal Monferrato non vedevano l’ora di arrivare quassù: “Abbiamo dormito qui vicino per essere pronti a fare questa camminata. È una buona occasione per vivere la montagna in maniera diversa”.

Ci sono famiglie intere con bambini piccoli, gruppi di amici, coppie. Luca e Giulia, sono arrivati da Brescia: “È la prima volta che veniamo in Valle d’Aosta per assistere a un evento di questo tipo. Avevamo già visto iniziative simili sulle Dolomiti ma siamo felici di essere qui per Brunori”. Un po’ più in là, su una specie di collinetta per non disturbare, c’è Alice di Livorno che è arrivata a Dondena con i suoi tre piccoli figli: “Siamo qui in vacanza. Abbiamo saputo di questo concerto e siamo venuti. Siamo soddisfatti e felici nonostante la fatica”.

A non deludere il pubblico è proprio Brunori che arriva a piedi, accompagnato da una bambina e da due musicisti. Canta davanti ad una cornice che lo emoziona e non lo nasconde. Non manca della sua ironia: “Amo la Valle d’Aosta perché da piccolo quando di facevano disegnare le cartine a scuola era l’unica regione che coloravamo con un solo pastello: il marrone”. Ma poi lascia spazio alla musica: dai brani di Cip, l’ultimo suo lavoro alle canzoni più note. Ci sono L’uomo nero, Diego e io, Lamezia Milano, La verità. E alla fine non basta il bis perché il pubblico lo richiama ancora sul palco.

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