Il Benevento di Pippo Inzaghi conquista la promozione in A con 7 giornate di anticipo, record assoluto nella storia della Serie B. Il traguardo arriva con la vittoria per 1-0 contro la Juve Stabia: gol di Marco Sau al 70′. Un obiettivo che solo la pandemia di coronavirus e tre mesi di lockdown hanno ritardato. Ora però è il momento dei festeggiamenti: la società, in collaborazione con le autorità locali, ha previsto un tour per le strade della città a bordo di quattro minibus scoperti con partenza dallo stadio, nelle speranza di evitare assembramenti.
Per i giallorossi e il presidente Oreste Vigorito è la seconda promozione nella massima serie dopo quella di tre anni fa, la terza in cinque anni se si considerano quelle dalla C alla B nel 2016 e dalla B alla A nel 2017. Un Benevento che punterà ora a chiudere la stagione battendo il record di punti per un campionato a 20 squadre, detenuto dall’Ascoli dal 1977/78. “Questa promozione è per tutte le persone che mi vogliono bene e per chi ha creduto in me. Ringrazio il mio staff, con loro la mia vita è più facile. Battere Simone? Adesso si penseremo”, è stato il primo commento di Pippo Inzaghi ai microfoni di Dazn dopo il fischio finale.
La marcia trionfale dei ragazzi di Inzaghi (23 vittorie, 7 pareggi e 1 sconfitta) è innanzitutto una rivincita: l’ex bomber era reduce dalla difficile stagione con il Bologna in Serie A, il Benevento dalla cocente eliminazione contro il Cittadella nei playoff dello scorso anno. Ora l’obiettivo di tecnico e società è quello di costruire una squadra in grado di resistere in Serie A e far dimenticare la deludente esperienza nella stagione 2017/2018. A questo stanno già lavorando da tempo sia il presidente Vigorito che il ds Foggia.
“Due anni fa non avevamo piena coscienza di quanto fosse difficile la Serie A, l’importante è capire gli errori da evitare. Con questi presupposti il Benevento ha la possibilità di diventare il Benevento e non l’Atalanta. I modelli perfetti non vanno imitati, ma superati“, ha detto Vigorito. Da tempo circolano i nomi più disparati per la prossima stagione, ma una cosa è certa: in panchina ci sarà ancora Inzaghi.
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