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Maturità, dal ‘Se questo è un uomo’ di Italo Calvino al Muro di Berlino abbattuto nel 1948: l’orale 2020, tra mascherine e strafalcioni

C'è chi è convinto che Rosso Malpelo, novella di Giovanni Verga, in realtà fosse stata scritta da Giovanni Pascoli, oppure chi ha risposto che le bombe atomiche sono state sganciate durante la Prima Guerra Mondiale. E in matematica, un ragazzo ha detto che gli integrali sono importanti per l'alimentazione
Maturità, dal ‘Se questo è un uomo’ di Italo Calvino al Muro di Berlino abbattuto nel 1948: l’orale 2020, tra mascherine e strafalcioni
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Il Muro di Berlino è stato abbattuto nel 1948 mentre a scrivere la novella Rosso Malpelo è stato Giovanni Pascoli. Sono solo due degli strafalcioni dell’esame di maturità 2020 che punta quindi a farsi ricordare non solo per le mascherine e il divieto di assembramento, ma anche per gli errori che i ragazzi hanno fatto.

Quest’anno, per la prima volta, gli studenti non si sono misurati con gli scritti, ma hanno svolto un maxi colloquio di circa un’ora dove hanno presentato il proprio elaborato, oltre a fare l’analisi di un testo di italiano e parlare in merito alla propria materia di indirizzo a partire da uno spunto scelto dalla commissione. Un’anomala versione della prova che non ha impedito a Skuola.net di raccogliere gli errori che i candidati hanno commesso davanti ai loro professori e al presidente, che era un preside o un docente esterno alla scuola. Sarà l’emozione o forse l’ansia, ma i 18enni hanno fatto qualche scivolone soprattutto in italiano, storia e anche in matematica.

L’analisi del testo, fatta in sostituzione del primo scritto, è stata uno dei passaggi obbligatori del colloquio e qualcuno ha dimostrato di avere qualche “buco” in letteratura: un ragazzo ha attribuito Se questo è un uomo a Italo Calvino anziché a Primo Levi che viene studiato per bene in ogni scuola. Ugualmente grave lo scivolone di un altro maturando convinto che Rosso Malpelo, novella di Giovanni Verga, in realtà fosse stata scritta da Giovanni Pascoli: a volte basta un nome di battesimo per cambiare la storia.

Ma non basta. Anche sul poeta di Recanati c’è chi fa confusione: secondo qualche studente l’ode A Silvia è stata scritta da Francesco Petrarca e da Giovanni Pascoli. Un abbaglio imperdonabile viste le epoche diverse in cui sono vissuti Leopardi e Petrarca. Ma c’è di più. Nessuno potrebbe mai immaginarlo, ma c’è chi ha detto che Pirandello era un esponente della pittura espressionista e chi il titolo della poesia X Agosto di Pascoli lo ha letto esattamente com’è scritto. Infine, l’immancabile classico di ogni esame della maturità: Gabriele D’Annunzio, caposcuola degli estetisti.

Un posto d’onore nella classifica degli strafalcioni da Maturità riescono sempre a ritagliarselo gli errori di storia. Purtroppo anche quest’anno non sono mancati strafalcioni da record: alcuni studenti hanno sostenuto che le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sono state sganciate durante la Prima Guerra Mondiale.

E poi le date, vero tallone d’Achille di decine di maturandi. In molti casi l’errore può essere perdonato, in altri decisamente meno. Il crollo del Muro di Berlino? Nel 1948, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale (quando non era stato nemmeno costruito). L’entrata in vigore della Costituzione Italiana? Nel 1968. La caduta del fascismo? Nel 1973. Una delusione per i professori di storia.

Ultima, la matematica. Dovendo parlare degli integrali, un candidato al diploma si è prodotto in una dissertazione sull’importanza di questi elementi nell’alimentazione, passando in un attimo dalla matematica alla dietistica.

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