Volto coperto da una bandana verde, occhiali e cappellino nero. Il pugno rigorosamente alzato, simbolo dei manifestanti Black Lives Matter che anche ieri sono scesi in piazza a Londra per protestare contro le discriminazioni razziali dopo la morte dell’afroamericano George Folyd, ucciso da un agente di polizia durante un controllo. Il pilota automobilistico britannico Lewis Hamilton non si è tirato indietro e ha marciato insieme agli attivisti postando sui social le foto. “Sono fiero di riconoscere le mie origini nere – ha scritto il campione del mondiale F1 – Sono andato ad Hyde Park per protestare pacificamente e sono orgoglioso di aver visto dal vivo persone di tutte le razze e di tutte le estrazioni sociali supportare questo movimento con la mia stessa passione”.

È giunto il momento che tutti “dimostrino di essere contrari al razzismo – ha aggiunto il pilota britannico – Parlate per aiutarci a diffondere e rendere consapevoli le persone delle ingiustizie e dei pregiudizi che i neri e le persone di colore affrontano quotidianamente, e che affrontano da centinaia di anni”. Solo in questo modo il mondo cambierà, ha sottolineato Hamilton, che si è detto “fiducioso” del fatto che questo accada. “Ma non possiamo fermarci ora. Continuiamo ad insistere”.

L’unico pilota di colore della storia della Formula 1 però non si è limitato a partecipare alla marcia di Londra: ha annunciato infatti la creazione della Hamilton Commission che si occuperà di “esplorare le modalità con cui il motorsport può essere utilizzato come strumento per coinvolgere più giovani neri nello studio delle materie scientifiche e tecnologiche, dell’ingegneria e della matematica, e, successivamente, per trovare loro un impiego nei nostri team o in altri settori dell’Ingegneria”.

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