Cultura

Lo Scaffale dei Libri, la nostra rubrica settimanale: diamo i voti e viaggiamo tra il Moresnet, Wuhan, Polignano e il Brasile

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

BACI DA POLIGNANO - 3/4

Ogni amore custodisce almeno un segreto e solo alcuni non ne hanno timore: gli adolescenti, gli anziani e i disperati. Per tutti gli altri, la vita mette sempre trappole in cui è possibile cadere, l’importante è che nessuno ti veda”. Lo sanno bene Ninella e Mimì, che si trovano a vivere una seconda giovinezza in cui abbandonarsi finalmente a quel sentimento mai sopito a cui faticano a cedere. E così, nonostante facciano più di cento anni in due, riprendono una schermaglia amorosa dall’esito incerto, tra lezioni di cucina, tuffi all’alba, fughe al supermercato e lo zampino di un affascinante architetto milanese. A fare da sfondo, ovviamente c’è la magica Polignano, la cittadina pugliese che dà il titolo al libro. Baci da Polignano (Mondadori) è infatti l’ultimo romanzo dello scrittore torinese Luca Bianchini, che dopo il successo (in libreria e al cinema) di “Io che amo solo te” e “La cena di natale“, torna a raccontare la “storia infinita” tra Ninella e don Mimì, tanto amata dai suoi lettori. Ma non solo, le vicissitudini dei protagonisti si intrecciano inevitabilmente con quelle delle loro famiglie: i figli Chiara e Damiano alle prese con sospetti di tradimento e “la bambina” che li comanda a bacchetta; l’arcigna Matilde che ha perso la testa per Pasqualino ma non vuole concedere il divorzio a Mimì; Orlando e la sua “finta” fidanzata Daniela; Nancy divisa tra il sogno di diventare la prima influencer polignanese e Tony, il suo grande amore; la zia Dora, che corre dal “suo” Veneto per riscattare l’eredità contesa di un trullo. E ovviamente, la mitica signora Labate, la pettegola del paese, che nel frattempo ha aperto un B&B diffuso a Polignano e ha iniziato a masticare l’inglese. Un libro che più che un romanzo è una sceneggiatura cinematografica, che parola dopo parola, ti proietta negli occhi quei vicoli arroccati imbiancati dalla calce e la cucina di Ninella che cuoce panzerotti per scacciare i pensieri, con quella capacità unica di Bianchini di tratteggiare scorci di vita vissuta in cui è immediato immedesimarsi. E sembra di sentirli riecheggiare i battibecchi di Ninella e Mimì, con in sottofondo lo scrosciare delle onde mosse dal vento di maestrale. Da leggere tutto d’un fiato in una sera d’estate, per vivere un assaggio di vera “pugliesità”. Voto: 8,5

BACI DA POLIGNANO - 3/4
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