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Confindustria, Carlo Bonomi è il nuovo presidente: “Servono cambiamenti radicali”

Nel suo intervento in assemblea a porte chiuse (quella pubblica è rinviata a fine settembre) il leader degli industriali è tornato a sottolineare preoccupazione per la nuova ondata di pregiudizio anti imprese, come anche l’invito al Governo a non affossare Industria 4.0, ed un messaggio ai sindacati: la necessità di nuove forme contrattuali
Confindustria, Carlo Bonomi è il nuovo presidente: “Servono cambiamenti radicali”
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Designato il 16 aprile scorso Carlo Bonomi è il nuovo presidente di Confindustria. Dovrà affrontare la sfida storica di far ripartire un sistema produttivo soffocato dall’emergenza coronavirus da leader degli industriali, su una linea del fronte che impone oggi di tarare su nuove basi il confronto con il governo, come con i sindacati, rilanciando il peso della rappresentanza. Bonomi, imprenditore del biomedicale presidente della holding Synopo, lombardo (nato a Crema) classe 1966, è stato eletto all’unanimità, un segnale di compattezza che in questo momento conta (non accadeva da sette presidenze), 818 sì ed una scheda nulla.

Bonomi prende così il testimone da Vincenzo Boccia e sarà presidente per il quadriennio da maggio 2020 a maggio 2024: l’onda disastrosa dell’emergenza Covid 19 gli ha imposto di entrare in gioco prima ancora che si concludessero i riti confindustriali dell’elezione, dettando una nuova linea nel confronto con il Governo sui decreti per l’emergenza. E lo ha fatto con un immediato risultato: lo stop all’Irap per l’acconto di giugno è il segnale che il messaggio lanciato dal nuovo leader degli industriali è arrivato chiaro al Governo ed è stato recepito. È stato netto Bonomi in queste settimane, ha chiesto con incisività un cambio di strategia nel sostegno alle imprese: “Un intervento immediato e diretto piuttosto che interventi a pioggia che non servono a niente”.

Ed ha indicato una strada in tre mosse: taglio dell’Irap, pagare i debiti che la Pubblica Amministrazione ha con le imprese, sbloccare i cantieri per le opere pubbliche già finanziate. Nel suo intervento in assemblea a porte chiuse (l’assemblea pubblica è rinviata a fine settembre) il neo-presidente di Confindustria è tornato a sottolineare preoccupazione per la nuova ondata di pregiudizio anti imprese, come anche l’invito al Governo a non affossare Industria 4.0, ed un messaggio ai sindacati: la necessità di nuove forme contrattuali. E nel Paese, ha sottolineato, servono riforme profonde, “cambiamenti radicali“. E quello che molti osservatori si attendono da lui, ora, anche all’interno di via dell’Astronomia. A guidare Assolombarda, la principale associazione territoriale di Confindustria, anche per peso politico, sale ora alla presidenza Alessandro Spada: era al fianco di Bonomi come vicepresidente vicario. La scelta presa in via Pantano, dettata da questa fase delicatissima per il mondo imprenditoriale, è stata quella di confermare l’attuale squadra di presidenza fino al termine del mandato nella primavera del 2021. Vincenzo Boccia resta presidente dell’Università degli industriali, la Luiss, e sarà il prossimo presidente dell’alleanza industriale del mediterraneo BusinessMed.

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