L’intercettazione risale al 28 maggio 2015, tre giorni prima delle elezioni regionali campane e il giorno dopo un importante evento elettorale di Forza Italia a Castellammare di Stabia (Napoli) per sostenere la candidatura a governatore di Stefano Caldoro. Al telefono c’è l’imprenditore Adolfo Greco, il deus ex machina di un sistema corruttivo della politica napoletana che potrebbe costare gli arresti domiciliari ai parlamentari di Forza Italia Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo. Greco parla con il cognato, Leopoldo Verde, dirigente e fino al 2014 direttore generale del Cira, il centro italiano ricerca aerospaziale di Capua (Caserta), dove venne nominato nel 2009 dall’ex presidente Enrico Saggese. I due chiacchierano amabilmente di Stefano Caldoro, di Carlo Sarro, di Cesaro, di Maria Rosaria Rossi, di Roberta Pinotti e di Pina Picierno, big della politica Fi e Pd che – lo dice lui – in campagna elettorale hanno cercato Greco oppure hanno fatto tappa presso la sede del Cira.

Tra Greco e Verde c’è complicità. Scambio di confidenze. C’è l’evidenza di interessi in comune. Perché sono parenti. E forse non solo per questo. Gli interessi di Greco nel settore aerospaziale sono uno dei capitoli ancora oscuri delle numerose indagini sul ricco e potente imprenditore stabiese, negli anni ‘80 referente del boss Raffaele Cutolo e della Dc gavianea nella trattativa per la liberazione dell’assessore regionale Ciro Cirillo rapito dalle Brigate Rosse. Greco è agli arresti dal dicembre 2018 con l’accusa di essere uno dei referenti dei clan stabiesi e di aver agevolato il clan dei Casalesi nel business della distribuzione del latte. Alla questione “Greco ed aerospaziale”, l’informativa della Polizia depositata con il primo arresto di Greco dedica una e una sola riga. Gli inquirenti però la scrivono dopo avere ascoltato diversi anni di conversazioni dell’imprenditore. Si presume che non l’abbiano inserita a caso.

Torniamo al 28 maggio 2015. Con una premessa. Verde è stato direttore generale del Cira fino al 2014. Fu l’anno delle dimissioni dell’ingegnere Enrico Saggese, il presidente coinvolto in un’indagine su tangenti e appalti. Saggese verrà poi arrestato e rinviato a giudizio, la sentenza è attesa a giorni. Con le sue dimissioni fu avvicendato anche il Dg. Ma Verde ha continuato a percepire il maxi stipendio da 160mila euro, grazie a un accordo interno. Circostanza evidenziata per ben due volte dalla Corte dei conti in altrettante relazioni. Ecco l’intercettazione integrale:

Leopoldo: … Adolfo?
Adolfo: … Leopoldo?
Leopoldo: … we che dici?
Adolfo: … allora ieri sera ho tenuto a cena – siamo stati dalle nove e mezza fino all’una e mezza stanotte con CALDORO …
Leopoldo: … ah?
Adolfo: … eh. A cena con lui … Mia ha chiamato la CICIA, … ha chiamato Carmine poi gli ho passato a “Giggino” per fargli mettere una buona parola … hanno fatto un casino, … va bene, comunaue. Mi ha chiamato Carlo SARRO ieri, pure ieri sera, … comunque, con Giggino Cesaro e poi parlammo … Mi disse che ti vide, venne al C.I.R.A. (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) CALDORO …
Leopoldo: … eh
Adolfo: … mi disse: <<io l’ho incontrato mo … >> … la settimana scorsa o questa settimana, non ricordo …
Leopoldo: … eh, … quando venne la PINOTTI
Adolfo: … ah? Pure quando venne la PINOTTI?
Leopoldo: … eh, là è stato.
Adolfo: … ah, … io pensavo, … allora ti ha visto? Gli ho detto perché poi là mi pare che sta facendo un po’ … quella PICIERNO! E mi ha detto: <<sì, sì, … quello ha fatto venire la PINOTTI e perciò … >> Ah, … allora ti ha incontrato? Io pensavo che era venuto lui un’altra volta …
Leopoldo: … no
Adolfo: … mi ha detto: <<l’ho incontrato a Leopoldo, … lo incontrai l’ingegnere … >> Io pensai che ti aveva visto in separata … perché gli volli lanciare il fatto della … e poi abbiamo parlato del fatto della nomina del Consigliere
Leopoldo: … eh?
Adolfo: … dell’ASI e di là
Leopoldo: … eh
Adolfo: .. abbiamo parlato con Giggino Cesaro, gliel’abbiamo detto … Quello mò appena lui – se viene rieletto – la prima cosa che fa … Parlammo con Giggino perché gli ho detto a Giggino che deve vedere lui a chi deve far mettere …
Leopoldo: … eh, ma tutto questo fatto che io me ne devo andare da qua …
Adolfo: … va bene, … va bene, poi questo poi, … parlai
Leopoldo: ..,io gli ho mandato le cose ma….
Adolfo: … hai fatto, … va bene, tutto a posto, … io non l’ho manco ancora chiamato, hai capito? Si fa passare un po’ di giorni e poi lo chiamo … Vediamo pure le elezioni come vanno …
Leopoldo: … eh. Ma perchè la CICIA che ha fatto?
Adolfo: … non so, … un casino
Leopoldo: … ma quella non è buona
Adolfo: … con quella Mariarosaria ROSSI là, … quella Mariarosaria contro a SARRO, SARRO ha capito una cosa … Comunque, Carlo mi chiamò un’altra volta: <<diglielo a “Giggino”, a CALDORO … >> E comunque lo dicemmo che non era colpa loro perché – non so – hanno fatto cadere quello ZINZO là e allora dice che la CICIA ha detto qualche parola contro a SARRO invece lei mi ha detto: <<nel modo più assoluto>> Poi sta questa Mariarosaria ROSSI.. Sarro mi disse: <<don Adolfo, quella è una pettegola e non solo una pettegola … >>.

Quindi i politici che incontravano Verde al Cira sapevano di avere a che fare con il cognato di Greco. In quegli anni faceva curriculum.

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