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Coronavirus, robot, sensori indossabili e realtà aumentata: la tecnologia spaziale in aiuto della sanità e della scuola a distanza

Dal 30 marzo sono già stati presentati 130 progetti per il bando promosso dall'Agenzia spaziale europea: 'Space in response to COVID-19 outbreak' prevede finanziamenti per 10 milioni di euro. Il sottosegretario Fraccaro: "Tecnologie determinanti per affrontare questa questa fase, che vogliamo mettere al servizio dei cittadini"
Coronavirus, robot, sensori indossabili e realtà aumentata: la tecnologia spaziale in aiuto della sanità e della scuola a distanza
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Robot per la consegna di merci a casa, sensori indossabili e software intelligenti per curare i pazienti con la telemedicina, uso della realtà aumentata per facilitare il lavoro degli operatori sanitari. Sono alcune delle 130 proposte al bando promosso dall’Agenzia Spaziale Europea, tecnologie spaziali da schierare contro il coranavirus, per il contenimento, monitoraggio e contrasto della pandemia. “Le tecnologie satellitari possono contribuire in maniera determinante ad affrontare questa fase di emergenza coronavirus e la nostra priorità è quella di mettere le attività spaziali al servizio dei cittadini“, ha aggiunto il Sottosegretario con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro.

Il bando ‘Space in response to COVID-19 outbreak’ è stato proposto dall’Agenzia Spaziale Italiana, in accordo con il Ministro per l’Innovazione Tecnologica Paola Pisano e il sottosegretario Fraccaro. L’agenzia spaziale ha disposto un incremento di 7,5 milioni di euro del finanziamento del bando, che passa così da 2,5 milioni di euro a 10 milioni di euro, da dividere tra i due ambiti di applicazione: salute (8,2 milioni di euro) e didattica a distanza (1,8 milioni). Dalla pubblicazione, lo scorso 30 marzo, sono arrivati 130 progetti, di cui 98 che prevedono un operatore economico italiano. “La tecnologia spaziale è un importante motore di sviluppo economico e innovazione in diversi settori – commenta la ministra Paola Pisano – nuove forme di connettività, nuovi tessuti, innovazioni in campo molecolare. Un settore in crescita nel quale il nostro Paese, grazie alle collaborazioni con le agenzie spaziali, continua ad investire e credere”

Per il comparto salute, è stato proposto anche l’utilizzo dei dati satellitari (come quelli forniti dal satellite italiano PRISMA) per identificare le correlazioni tra inquinamento e diffusione del virus, e i servizi di telemedicina che sfruttano sensori indossabili e applicativi software intelligenti o l’utilizzo di realtà aumentata per gestire le operazioni dentro gli ospedali. “Progetti innovativi – sottolinea il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia – non solo per la gestione dell’emergenza ma anche per applicazioni e servizi che possono entrare a fare parte della vita di tutti i giorni dei cittadini“. Per il tema istruzione a distanza, invece, tra le proposte spiccano le attività di e-learning che prevedono l’uso di laboratori a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, creando l’opportunità di sperimentare da casa direttamente nello spazio. Oppure i servizi di telecomunicazione ibrida terrestre-satellitare per far fronte al problema del digital divide in quelle zone non coperte dal 4G, in modo da garantire a tutti la scuola a distanza.

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