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Ultimo aggiornamento: 16:26 del 24 Aprile 2020

Coronavirus, “Non sono io” il video sulle note di “Bella ciao” interpretato dai migranti impegnati contro il Covid: “Non siamo né eroi, né invasori”

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“Non siamo eroi, ma nemmeno invasori”. È questo il messaggio lanciato dal video “Non sono io”, un testo con melodia la celebre “Bella ciao”, che dà voce e volto agli immigrati di prima o seconda generazione che in questi giorni di emergenza continuano a lavorare in prima linea e in situazioni a rischio. Il video è stato realizzato da COSPE e dall’Associazione Carta di Roma, per la regia del giornalista Valerio Cataldi e con le musiche di Alaa Arsheed e Isaac De Martin.

Protagonisti sono Henry, Lela, Ajay, Marwa, Andi, Luisa, Yvan, Yiftalem, Mercy e Ana Lou e hanno origini peruviane, indiane, cinesi, etiopi. Tutti lavorano in quelle attività necessarie, rimaste aperte nonostante il lockdown, come ospedali, supermercati, Rsa, oppure come operai nei campi o come fattorini per le consegne a domicilio.

La clip esce il 24 aprile, alla vigilia del 75esimo anniversario della Liberazione. “Quest’anno non riusciremo a essere in piazza – dice Anna Meli di Cospe – quest’anno l’invasore ha le sembianze inconsistenti di un virus. Quest’anno ci è particolarmente chiaro che siamo tutti vulnerabili e tutti parte della stessa comunità. E che solo insieme riusciremo a superare questo periodo buio. Per questo abbiamo pensato a celebrare questa ricorrenza ricordando che tra coloro che chiamiamo oggi “eroi”, i lavoratori e le lavoratrici in prima linea, sono stati definiti “invasori” fino a non poco tempo fa. Ci auguriamo che almeno questa retorica sia spazzata via da questa emergenza che ci ha colpito.” “Il paradosso è – aggiunge Valerio Cataldi, presidente dell’ Associazione Carta di Roma – che ci siamo accorti davvero del bisogno che abbiamo degli “stranieri”, solo quando la minaccia di una malattia sconosciuta ci ha terrorizzati, ci ha costretti a chiuderci in casa, ci ha tolto il lavoro, ha reso insicure le nostre strade. Queste voci sono una rivendicazione di esistenza di persone ignorate fino a ieri, in gran parte sfruttate ancora oggi. È proprio vero che questa crisi sta cambiando la prospettiva e che dobbiamo imparare ad essere liberi. Il 25 aprile è il giorno giusto per iniziare. Bella ciao l’inno perfetto

Il video è un omaggio non solo ai lavoratori, ma è anche un inno alla libertà dai pregiudizi, dalle discriminazioni. Un inno al futuro.

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