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Coronavirus, niente pigiama né screenshot: ecco le regole dei presidi per le lezioni online

Anche da casa, bisogna rispettare qualche norma di comportamento: arrivare puntuali, non distrarsi con altre app e non usare il telefono. Ecco il decalogo di alcuni istituti
Coronavirus, niente pigiama né screenshot: ecco le regole dei presidi per le lezioni online
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Addio alle comode lezioni online in pigiama sgranocchiando qualche snack, tra una versione di Cicerone e un compito di matematica. Dopo un mese di didattica a distanza, i presidi hanno deciso di mettere qualche paletto agli alunni adeguando i regolamenti e le norme di comportamento. La prima a decidere nuove regole è la preside dell’istituto tecnico “Marconi” di Torre Annunziata, Pasqua Cappiello, che sul profilo Facebook della scuola ha pubblicato il nuovo regolamento con un messaggio chiaro: “La didattica digitale ha bisogno di regole. Per i docenti e per gli studenti! Invitiamo pertanto gli alunni del “Marconi” e le loro famiglie a prendere visione del regolamento che pubblichiamo in allegato. Nessuna formazione né pratica sociale può prescindere dall’educazione e dal rispetto di regole condivise. Avanti tutta …perché nel giusto si è più forti!”.

Per gli allievi della scuola campana arrivano 17 nuove stringenti regole con tanto di punizione in caso di mancata osservazione. Tra queste un chiaro richiamo alla puntualità: “Negli appuntamenti in presenza accedere alla piattaforma con almeno cinque minuti di anticipo, in modo da risolvere eventuali problemi tecnici”. E poi basta con le lezioni in pigiama: l’articolo 4 prevede che bisogna “vestire in maniera appropriata, anche se si segue da casa, con il dovuto rispetto per i docenti ed i compagni di classe”. A seguire alcune norme di “etichetta digitale”: “Collegarsi alla piattaforma didattica con il proprio nome e cognome evitando pseudonimi o sigle”; “Chiudere tutte le altre applicazioni durante le lezioni”; “Abbassare la suoneria del cellulare e non rispondere né effettuare telefonate durante le lezioni”; “Durante i corsi mantenere un tono di voce basso ed essere cortesi negli interventi”. La dirigente scolastica richiama i ragazzi persino ad “occupare, per quanto sia possibile, una stanza di casa, in cui si è da soli e senza distrazioni di alcun genere”. Tra le regole, infine, al punto 15 c’è: “Durante le lezioni sincrone evitare di pranzare o fare colazione”.

Ma la dirigente Cappiello non è l’unica ad aver pensato di regolamentare la didattica a distanza. A Pegli la dirigente dell’istituto comprensivo Iris Alemanno nei giorni scorsi ha inviato una lettera alle famiglie dove indica – soprattutto per gli studenti della scuola media – le modalità di partecipazione che andranno a pesare sul voto di comportamento. Nella missiva si legge: “E’ accettabile un ritardo di pochi minuti alla connessione. Si effettueranno due appelli, al termine del secondo l’alunno ancora non in presenza e/o con la webcam spenta, è dichiarato assente anche se poi parteciperà alla lezione”. Mentre all’istituto comprensivo “Albaro” di Genova la dirigente Francesca Baldi con un vademecum ha chiarito che bisogna connettersi avendo a disposizione il materiale che serve per la lezione, chiedere la parola attraverso la chat e non fotografare o utilizzare la funzione “cattura schermo” per usare impropriamente l’immagine di docenti o compagni.

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