Il monologo di apertura della prima puntata della nuova stagione di “Fratelli Di Crozza” – in onda il venerdì in prima serata sul Nove – è dedicato al Coronavirus. “È la prima volta che parlo a 500 seggiolini”, comincia Maurizio Crozza. “Dieci giorni fa il problema del nostro paese erano Morgan e Bugo, ora non sappiamo più neanche se sono vivi”, continua, parlando a uno studio senza pubblico. Dopo aver sottolineato il clima di incertezza che sta caratterizzando il nostro Paese in questi giorni, continua: “Ci sono i virologi, quelli che dovrebbero tranquillizzare tutti che litigano! Burioni e la Gismondo sono d’accordo solo su una cosa: “Bisogna lavarsi le mani”. Siamo nel 2020, spendiamo milioni di euro in ricerca, mandiamo sonde su Marte e ci danno gli stessi consigli che davano già nella peste del Manzoni? Però…guardiamo anche il virus mezzo pieno: è anche la prima volta che siamo leader in Europa per qualcosa. Ci temono tutti, abbiamo l’arma segreta: “Mani in alto, questo è un milanese col raffreddore”.
Live streaming, episodi completi e clip extra su Dplay.com (http://it.dplay.com/)
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez