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Alfa Romeo, Gorlier: “La produzione della Tonale inizierà nella seconda metà del 2021”

Il numero uno di Fca per la regione Emea ha fatto il punto sul nuovo modello, che sarà costruito a Pomigliano e dovrà contribuire in modo sostanzioso alle vendite del Biscione. Ma ha anche parlato di sostegni alle auto elettriche e ibride, come pure del piano per l'Italia che prevede 5 miliardi di euro di investimenti
Alfa Romeo, Gorlier: “La produzione della Tonale inizierà nella seconda metà del 2021”
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La produzione della Tonale, la suv compatta a marchio Alfa Romeo a cui è affidato il futuro del Biscione, inizierà nella seconda metà del 2021: lo ha promesso Pietro Gorlier, numero uno di FCA per la regione Emea, specificando che il veicolo sarà prodotto nello stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli), dove “sono già stati avviati i lavori di ristrutturazione per accogliere la produzione, a cominciare dal reparto di verniciatura, per investimenti di circa un miliardo di euro dei cinque previsti in Italia”.

Un veicolo a cui sono legate le speranze commerciali della marca, che andrà a inserirsi nel redditizio segmento delle sport utility premium, al di sotto della più grande Stelvio. “Si tratta del primo modello ibrido plug-in di Alfa Romeo, con cui il brand vuole riscrivere le regole del segmento attualmente in maggiore crescita”, puntando anche “sullo stile italiano e su un impareggiabile piacere di guida”.

Insieme alle rassicurazioni del manager, sono arrivate anche le considerazioni sule misure che, secondo Gorlier, agevolerebbero la diffusione dei veicoli elettrici: “Per sostenere il drastico aumento del numero di auto elettriche o ibride servono politiche pubbliche che ne accompagnino l’introduzione sul mercato. Noi stiamo facendo la nostra parte e non soltanto con gli investimenti sulle produzioni e sulla formazione delle persone, ma anche con partnership – come quelle siglate con Enel X, Engie, Edison e Terna – e servizi in grado di accompagnare i nostri clienti nelle trasformazioni in atto nell’industria dell’auto”. Senza contare che FCA sta provvedendo all’installazione di oltre 12.000 punti di ricarica, presso i suoi siti produttivi, nei parcheggi per i dipendenti e presso i concessionari.

Per Gorlier gli obiettivi da perseguire sono due: “la rottamazione dei veicoli ante Euro 4 per sollecitare il rinnovo del parco circolante” e la “riduzione dei costi di ricarica pubblica o private, in modo da rendere competitivo il costo totale di possesso del veicolo elettrico”. Inoltre “sarebbero necessarie misure come il sostegno alla diffusione dell’infrastruttura di ricarica, come la semplificazione delle procedure esistenti per l’installazione, ad esempio con l’istituzione di uno Sportello Unico Nazionale a questo scopo, o strumenti di detrazione fiscale”.

Il manager ha poi ribadito l’impegno di FCA per l’Italia, che si concretizzerà in un piano da 5 miliardi di euro: “Confermiamo gli investimenti che abbiamo dichiarato e che dovrebbero portare nel 2022 alla piena occupazione, con il riassorbimento delle persone in cassa integrazione: e questo vale anche per lo stabilimento di Pomigliano. Non abbiamo cambiato nulla di quello che abbiamo dichiarato dal novembre 2018. La crisi sarà superata solo quando tutti torneranno al lavoro”.

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