Si sono dati appuntamento sotto casa di Beppe Grillo, a Genova, i rappresentanti del Forum Nazionale dei movimenti per l’acqua, che vinsero i referendum contro la privatizzazione il 12 giugno 2011 e oggi restituiscono una delle cinque stelle del movimento fondato dal comico ligure, quella che simboleggia la difesa dell’acqua pubblica: “Acciaccata, malconcia e lasciata alla deriva delle logiche politiche”. Se infatti, fin dalla nascita, il M5s ha dichiarato di voler difendere il risultato referendario, i delegati del Forum che lo promosse oggi ritengono che gli eletti non abbiano fatto abbastanza: “Anche l’impegno di fare propria la proposta di legge presentata dal Forum – spiegano – giace in commissione Ambiente della Camera dei deputati, sommersa da centinaia di emendamenti e dalla chiara volontà politica delle forze di maggioranza e di minoranza di non approvarla”. Gli attivisti hanno citofonato a casa di Grillo intorno alle 11.30, trovando solo il figlio, che ha ritirato la stella in polistirolo dei portavoce: “Basta tatticismi, mezze verità, continui ritardi e bugie, il Parlamento si assuma le proprie responsabilità – hanno detto – e proceda celermente alla discussione della nostra proposta di legge nel rispetto della volontà popolare chiaramente espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano con i referendum del 2011″. A fine novembre, tuttavia, quando Luigi Di Maio era ancora capo politico del M5s, aveva dichiarato di voler inserire tra le priorità dell’agenda di governo 2023 proprio l’acqua pubblica. Successivamente, tra l’attesa per il voto in Emilia-Romagna e in Calabria e i relativi risultati, il tema dell’acqua pubblica, almeno pubblicamente, non ha trovato spazio.

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