Cristiano Malgioglio ha agitato le acque nell’ultima puntata di “CR4 – La Repubblica delle Donne” con Piero Chiambretti. Tutto nasce dalle parole di Arturo Artom, caro amico di Morgan, che ha difeso l’artista in studio, mostrando anche una clip in cui cantava Luigi Tenco, definendolo “genio”. A questa parola Malgioglio non ce l’ha fatta, prima ha detto che “Tenco si sarebbe rivoltato nella tomba, sentendo quell’interpretazione” e poi che la parola genio si usa per artisti “di ben altra caratura, come Morricone, Chopin, Beethoven e Mozart”. Nemmeno il foglietto con le parole cambiate di “Sincero”, ormai diventate cult, messe all’asta online in beneficenza ha trattenuto Malgioglio: “È una vergogna! Morgan dovrebbe dare in beneficenza i soldi che prende per le sue ospitate nei salotti, non quelle parole orrende!”, per poi lasciare lo studio. FqMagazine ha incontrato il paroliere e ospite fisso del programma per capire cos’è accaduto.

Vi siete chiariti con Piero Chiambretti, dietro le quinte?
No. Avrebbe potuto darmi molto più spazio, mi piacere parlare e discutere e non ho avuto spazio. Non l’ho chiamato e avrei voluto appoggiasse la mia tesi, non aveva magari le mie stesse idee probabilmente. Ha pensato di lasciarmi sfogare un poco, ma non ho avuto la possibilità di spiegarmi al meglio.

Perché Morgan non può essere definito genio?
Una cosa che detesto è quando questa parola viene usata per le persone che non se lo meritano. A mio avviso un genio è quando scrive un qualcosa che rimane nella storia. Non lo seguo Morgan, non l’ho mai seguito, nessuno conosce una canzone di Morgan. È un ammiratore di De André, Bindi, Tenco tutte personalità che conoscevo bene. Io abitavo davanti casa di Tenco e ci siamo frequentati, mi faceva ascoltare le sue canzoni. Quando in diretta hanno fatto vedere e ascoltare una clip di Morgan che cantava Tenco, sono diventato pazzo! Il povero Tenco non si meritava questo, non bisogna esaltare questo personaggio. Morgan l’ho incontrato diverse volte negli studi televisivi e ho notato che non lascia parlare… Dal punto di vista tecnico-musicale Gualazzi è una spanna sopra, lui sì che sa suonare!

Cosa ti ha dato più fastidio di tutto questo clamore mediatico?
La cosa più triste è che i giornalisti hanno dato troppa importanza a questa vicenda. La prossima puntata ci sarà ospite Bugo, state tranquilli che ce ne sarà anche per lui.

Pensi che quello che è accaduto a Sanremo sul palco, sia stato studiato a tavolino?
Sì da Morgan sicuramente. Io mi sento piccolo in tutte le cose che ho fatto, ma so una cosa: quando vai a provare una canzone in compagnia di un altro si sa benissimo che quando si canta in due, le parti sono divise in maniera chiara e non ho visto quel momento lì. Io ero a Madrid quando hanno cantato durante la serata delle cover, sinceramente non avrei avuto il coraggio di ascoltare il brano di Endrigo nella loro versione, mi sarebbe venuta una otite. Bugo so che ha cantato tutto il pezzo apposta da solo. Sinceramente se hanno studiato questa cosa, quando Bugo fa la vittima e quell’altro va in tutti i salotti televisivi non lo so. So solo che quando canti e te ne vai all’improvviso, sei un maleducato. Bugo non se doveva andare. Per la musica bisogna avere rispetto e anche per il pubblico.

Cosa ti è piaciuto e no del Festival di Sanremo?
Il Festival è stato un successo e quando c’è un successo non c’è nulla da dire. Sono molto amico di Amadeus, un ragazzo meraviglioso. Ho vissuto un momento bellissimo quando il pubblico ha chiamato il mio nome, durante la performance di Al Bano e Romina che hanno cantato la mia canzone. Mi sarebbe piaciuto andare al Festival, non come autore né interprete perché ha una macchina che ti stritola per una settimana. Come Amadeus ha dato spazio ad alcune donne, mi sarebbe piaciuto avesse dato spazio anche a me. Potevo raccontare la mia storia contro ogni tipo di discriminazione omosessuale, mi sarebbe piaciuto raccontare lo spaccato di vita sofferente dei gay che vengono torturati in Iran e in altri Paesi non democratici. Ma senza andare lontano, in alcuni paesi italiani ci sono un sacco di ragazzi che vengono derisi e trattati male solo perché gay. Sarebbe stato un racconto duro, vero, importante davanti a una immensa platea televisiva come quella di Sanremo.

Dopo “Notte perfetta” ci sarà un nuovo singolo per questa estate?
Abbiamo contattato tramite un mio amico, Barbra Streisand. Il pezzo c’è ed è pronto. Non abbiamo ancora un sì né un no. Stiamo aspettando. Diranno che sono un pazzo, ma sono un pazzo intelligente.