Musica

Festival di Sanremo 2020, Marco Masini a FqMagazine: “Noi uomini rispetto alle donne siamo più vigliacchi perché nascondiamo la verità”

Il cantautore torna per la nona volta al Festival di Sanremo con “Il confronto”, uno dei tre inediti contenuti nel disco celebrativo con duetti speciali “Masini +1, 30Th Anniversary”. Masini duetterà con Arisa sulle note di “Vacanze Romane”, per la serata dedicata alle cover del 6 febbraio. “Era la canzone preferita di mia mamma”, confessa

di Andrea Conti

Marco Masini ha deciso di celebrare 30 anni di carriera artistica, sul palco del Teatro Ariston in gara con “Il Confronto”, scritto dallo stesso Masini con Federica Camba e Daniele Coro, e contenuto nell’album “Masini +1, 30TH Anniversary”, in uscita il 7 febbraio. Giovedì 6 febbraio, pensata per celebrare i 70 anni del Festival, Marco Masini accompagnato sul palco da Arisa, interpreterà “Vacanze Romane”, celebre brano con cui i Matia Bazar parteciparono al Festival di Sanremo nel 1983.

Perché andare in gara a Sanremo?
Ogni Sanremo è figlia del suo tempo. Nel 2004 andai a raccontare un desiderio di paternità che a 40 anni si ha con ‘L’uomo volante’. Credo sia giusto andare a Sanremo a raccontarsi perché è una vetrina importante per mettersi a nudo e per far capire quello che si è imparato negli anni. La mia passione è quella di raccontare le cose che ho visto e vissuto, cercando di allargare il mio campo di narrazione a 360 gradi.

Di cosa parla “Il confronto”?
“Il confronto” narra la storia degli uomini che spesso scappano da loro stessi, si rincorrono, non hanno coraggio di guardarsi allo specchio, che hanno timore ad esprimere la loro vigliaccheria con le donne, con gli amici e con tutto quello che riguarda la verità. Noi uomini forse rispetto alle donne siamo più vigliacchi perché nascondiamo la verità.

Insomma un’autocritica senza filtro…
Si è brutti, si è cattivi, si è bravi, si è belli ma la vita ci insegna a rimettersi in gioco sempre. Le parole hanno una responsabilità prima verso noi stessi, poi verso gli altri. Quelli che scrivono canzoni scrivono soprattutto a se stessi. Invece ci sono autori che usano i trucchetti nel cercare escamotage per far sì che il pubblico si identifichi con il brano. Questa cosa non porta da nessuna parte

In occasione delle polemiche sui presunti testi misogini di Junior Cally, qualcuno ha scomodato le tue canzoni ‘Vaffanculo’ e ‘Bella’. Cosa ne pensi?
La vera violenza fu in quello che era stato scritto. ‘Bella stronza’ era nata in un momento di rabbia, a volte per amore si può arrivare all’odio, quando ci si sente traditi. Ma attenzione, non si fa nessun tipo di riferimento all’uso della violenza di pugni e schiaffi, ma di sesso fatto con impeto passione, rabbia, con la passione. Era una violenza immaginata, non esercitata. Ogni canzone è figlia del tempo e delle canzoni degli altri non mi occupo.

Qual è il tuo obbiettivo quest’anno?
Io quest’anno vi sorprenderò, vado a Sanremo per imparare perché la musica ha subito un cambiamento radicale in questi anni. Nel 1990 sono andato per fare la gara e imparare dai vecchietti. Ora vado perché la gara è stimolante, amo mettermi alla prova e per imparare dai giovani, perché il futuro della musica è giusto conoscerlo. A me piace collaborare con i giovani perché imparo nuove metodi di stesura. Credo tantissimo nella musica italiana dei giovani al di là che sia trap o indie.

Il tour inizia ad aprile e all’Arena di Verona il 20 settembre ci sarà un grande evento. Cosa puoi anticiparci?
La scaletta del tour sarà una scaletta a sorpresa perché non la so (ride, ndr). Scherzi a parte, cercherò di includere tutti i brani del disco. Però quando faccio uno spettacolo non faccio solo una esibizione, cerco sempre una continuità dall’inizio alla fine. Ci sarà molta musica, ci saranno poche parole e un filo conduttore che sarà rappresentato, attraverso delle proiezioni che racconteranno una storia. Non sarà una celebrazione dei trent’anni perché non amo celebrare, mi piace festeggiare e quello avverrà il 20 settembre all’Arena di Verona con molti degli ospiti del disco. L’evento di Verona sarà pensato a parte, perché sia unico. Il momento più emozionante saranno le prove. Per il tour nei teatri, invece, voglio fare uno spettacolo, dinamico, pieno di luci, pieno di vita ed emozioni che siano figlie dell’istinto di un vero Live. Quando vado ad un concerto voglio sentir suonare e cantare davvero non per finta. Ci sarà l’aiuto di una band di cinque musicisti, un gruppo strepitoso, quello di sempre. So che la band è in grado di realizzare gli arrangiamenti e l’espressione musicale live. La band quando suono io, si mobilita in blocco e viene a suonare quando inizio il tour, non solo perché sono un bell’uomo (ride, ndr), ma perché ci troviamo molto bene tra noi.

Perché la scelta delle cover è caduta su “Vacanze Romane”?
La cantava sempre mia madre in cucina, lei è morta nel 1984. Il brano ha un arrangiamento coraggioso e subirà una trasformazione. Arisa è perfetta la considero una persona vera, senza maschera, con tutte le sue fragilità e forza, c’è una stima reciproca. Lei mi ascolta spesso, la prima volta che ci siamo incontrati ci siamo messi a piangere.

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