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Festival di Sanremo 2020, le pagelle dei look della prima serata: Diletta Leotta voto 3, Rula Jebreal come una principessa Disney – FOTO

di Ilaria Mauri
Festival di Sanremo 2020, le pagelle dei look della prima serata: Diletta Leotta voto 3, Rula Jebreal come una principessa Disney    – FOTO

Diletta Leotta

Voto 3. Con la sua bellezza Diletta può permettersi di indossare tutto (o quasi) e proprio per questo all’esordio all’Ariston ci ha deluso. E non poco. Le aspettative nei suoi confronti erano alte, altissime, eppure lei ha peccato di scarsa fantasia. Ma andiamo con ordine. Il primo look, l’abito giallo con gonna ampia e fascia nera alta a segnare il punto vita firmato Etro, oltre a fare un po’ troppo “Belle” de La Bella e la Bestia, ricordava molto quello di Gucci indossato da Bianca Guaccero sempre a Sanremo, ben 12 anni fa. Oltretutto, Diletta Leotta ha l’incarnato dai toni freddi e piuttosto soft, per cui quel punto di giallo sgargiante non la valorizzava affatto. Passiamo al secondo look, sempre creato per lei da Etro. Non vi ricordava qualcosa? Per l’esattezza lo stesso completo di Etro indossato Chiara Ferragni alla premiere milanese del suo documentario “Chiara Ferragni Unposted”, con la stessa tuta in raso nero con maxi gonna a fantasia. Cambiano i colori – black and withe per Diletta, un tocco di fucsia per l’influencer – e lo scollo – più profondo e a cuore per valorizzare il decolletee della conduttrice, dritto per l’altra – ma la sostanza è la stessa. Non solo, notare che già Michelle Hunziker nel 2018, sempre al Festival, aveva sfoggiato una mise simile (firmata però Moschino), con tuta di velluto nero e maxi fiocco rosa caramella. Proprio a quest’ultima combinazioni di colori rimanda anche il terzo look di Diletta Leotta, un long dress di velluto nero con revers di raso fucsia, coordinati alle scarpe. Insomma, c’è ampio margine di miglioramento.

Rula Jebreal

Voto 7. Non si nasconde di avere un certo timore a giudicare la giornalista palestinese per il suo aspetto fisico ma tant’è, di questo ci occupiamo in questo articolo. Neanche a dirlo, con il suo carisma e il suo sguardo magnetico, Rula conquista la scena. Perfettamente a suo agio in tre creazioni diverse di “re” Giorgio Armani (una garanzia in queste occasioni), la Jebreal è elegante, scintillante ma al contempo anche molto sobria. Il suo ingresso sul palco dell’Ariston lo fa con una falcata sicura, scendo le scale come neanche i suoi colleghi maschi hanno fatto, fasciata in un abito argento luccicante, stretto in vita e con la vita morbida (troppo morbida, tendente all’informe). Rula era radiosa però l’abito le metteva eccessivamente in risalto le spalle larghe e le braccia dai muscoli troppo scolpiti, poco femminili. Non solo, il rossetto color corallo non valorizzava al massimo il suo viso, tanto più abbinato a uno smoky eyes troppo marcato. Tutt’altra storia invece con il secondo abito, quello color carne, che con le maniche a sbuffo dava eleganza e fluidità a tutta la sua figura. Ma il vero colpo di scena arriva con il terzo abito della serata, un capolavoro di Armani Privé color Tiffany polveroso, molto delicato, con corpino ricamato e fiocco in vita, che la rendeva praticamente identica alla principessa Disney Tiana. Unica pecca: l’abito era di un tono troppo freddo, che cozzava con i colori caldi del suo incarnato.

Amadeus

Voto 5. Amadeus si mette a suo agio, affidandosi a capi “standard” del suo guardaroba televisivo, studiati appositamente per l’occasione dal suo stilista di fiducia, Gai Mattiolo. Uno smoking in lamé argento con giacca con collo a scialle e macro papillon rivisitato in tre diverse versioni: prima luccicante tendente al lilla, poi luccicante tendente al blu ed infine luccicante nero. Il tutto “condito” dal tocco di blu elettrico dato dal cappotto che ha indossato per fare la passerella assieme a Emma fuori dal teatro Ariston. Insomma, anche lui ha peccato un po’ di scarsa fantasia ma se questo ha contribuito a stemperargli l’ansia da prestazione ben venga, siamo pronti a chiudere un occhio. Certo però che tutto quel luccichio, pure sul papillon (perfetto, veramente impeccabile) ha finito per stancarci, ricordando un po’ il completo di un animatore da serata su una nave da crociera.

Emma Marrone
Voto 3. Realbrown ha stile da vendere, lo sapevamo già e proprio per questo ci ha deluso. Stendiamo un velo pietoso sul primo abito e concentriamoci invece sul secondo look: l’abito Armani con profondo decolleté e spacco è troppo classico, al limite dell’austero se non fosse per quello scollo profondo, e non le valorizza affatto le forme. Ma il vero disastro sono i capelli, tirati indietro con il gel con l’effetto appena uscita dalla doccia. Una sola domanda: perché?

Gessica Notaro
Voto 6. Look sobrio che le sta bene, senza infamia né lode, ma d’altra parte ovviamente il focus della sua partecipazione al Festival non era certo la passerella.

Elodie
Voto 7-. Il tubino Versace probabilmente non starebbe così bene a nessun altra. Sembra cucito addosso a lei. Ma questo nero castigato non la valorizza al massimo, oltretutto Elodie si è sempre distinta per la sua personalità e il suo estro, che avrebbe dovuto valorizzare come ha sempre fatto in altre occasioni (vi ricordate il suo look alla Prima della Scala?). Insomma, Elodie, puoi fare di più e meglio.

Achille Lauro
Voto 9. No, il 9 non è per la sua tutina striminzita color carne tutta sbirluccicante, ma piuttosto per la riflessione concettuale che c’è dietro la sua performance. Dopo l’ingresso sul palco tutto avvolto in un mantello nero, un po’ alla Edward Cullen di Twilight e un po’ Lorenzo Il Magnifico, per poi liberarsene rimanendo quasi nudo, con l’intento di rappresentare lo stesso gesto compiuto da San Francesco in un affresco di Giotto. Applausi, ma tanti tanti. Insomma, Achille Lauro non ha deluso le aspettative.

Rita Pavone
Voto 6. Giacca damascata e mix di fantasie, non un look da ricordare ma forse meglio così. Da una come lei temevamo qualcosa in più (vedi alla voce Patty Pravo l’anno scorso), quindi buona la prima.

Romina Carrisi

Voto 2. L’ultima volta che era stata a Sanremo era nella pancia della mamma e non aveva dovuto pensare a cosa indossare. ecco forse spiegato il motivo del pessimo look sfoggiato. L’abito bianco con strass modello bomboniera fa troppo ballo delle debuttanti, oltretutto abbinato a quel collier di brillanti? Swarovski?, che le toglie slancio al collo. Anche lo scollo è troppo profondo. Per non parlare poi dei capelli pieni di fiori, stile acconciatura (brutta) da sposa. Insomma, bocciata su tutta la linea.

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