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Presunti fondi alla Lega, chiesta la proroga delle indagini per corruzione internazionale per Savoini e gli altri

Gli inquirenti si stanno concentrando sulla ricostruzione della rete di contatti di Savoini, presidente e fondatore dell’associazione Lombardia-Russia, nella capitale russa, e sull’attività preparatoria in vista dell’incontro all’hotel Metropol del 18 ottobre 2018
Presunti fondi alla Lega, chiesta la proroga delle indagini per corruzione internazionale per Savoini e gli altri
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La procura di Milano ha chiesto la proroga di sei mesi delle indagini per corruzione internazionale nei confronti di Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini e presidente dell’associazione LombardiaRussia, dell’avvocato Gianluca Meranda e dell’ex bancario Francesco Vannucci. I tre sono indagati per la vicenda di presunti fondi russi alla Lega, al centro dell’ormai nota trattativa all’hotel Metropole di Mosca. Il giudice ha accolto la richiesta della Procura.

Gli inquirenti si stanno concentrando sulla ricostruzione della rete di contatti di Savoini, presidente e fondatore dell’associazione Lombardia-Russia, nella capitale russa, e sull’attività preparatoria in vista dell’incontro all’hotel Metropol del 18 ottobre 2018 nel quale, secondo l’accusa, insieme all’avvocato Gianluca Meranda e all’ex banchiere Francesco Vannucci ha trattato con tre intermediari russi un affare legato alla compravendita di idrocarburi per 65 milioni di dollari, finalizzata a finanziare la campagna elettorale della Lega per le successive elezioni europee.

I pm di Milano stanno continuando l’esame i contenuti dei cellulari sequestrati nel luglio scorso. Si tratta degli smartphone in uso ai tre indagati dell’indagine. Soprattutto su Meranda, che aveva l’abitudine, secondo i pm, di registrare le telefonate. I file scaricati e poi trascritti sono molti. I magistrati li stanno ascoltando. In questi sei mesi l’inchiesta ha accumulato decine di atti: dalle carte acquisite in Eni ai dati estrapolati dai cellulari. L’indagine, ufficialmente, si apre a fine maggio 2019 con l’iscrizione nel registro degli indagati di Gianluca Savoini. Sul tavolo del Metropol si discute di una partita di gasolio che Eni dovrebbe acquistare. A vendere è una società di Stato russa, Gazprom o Ronseft. A illustrare il piano è proprio Meranda che tra le tante cose spiega come i political guys della Lega abbiano calcolato in un 4% il discount da far uscire. Se la partita vale 1,5 miliardi di dollari, lo “sconto” da far arrivare nelle casse della Lega in vista delle Europee dello scorso maggio è di “65 milioni di dollari”.

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