Forse la nebbia, meno probabilmente un guasto tecnico. È questa la prima ipotesi sulle cause dell’incidente nel quale sono morti Kobe Bryant, sua figlia Gigi e altre 7 persone. L’inchiesta vede anche la partecipazione degli investigatori dell’Fbi e vedrà il Consiglio nazionale per la sicurezza dei trasporti rilasciare un primo rapporto entro dieci giorni, ma per un dossier completo bisognerà attendere circa un anno.

Con Bryant e sua figlia sono morti John Altobelli, ex giocatore di baseball ed ora allenatore ad Orange Coast College, sua moglie Keri e la figlia Alyssa, compagna di squadra di Gianna Maria, e Christina Mauser, assistente di Kobe alla Mamba Sports Academy. Le altre persone che si trovavano a bordo sono Sarah Chester e la figlia Payton Chester, coetanea di Gianna Maria, e il pilota Ara Zobayan.

L’elicottero, un Sikorsky S-76 costruito nel 1991, è precipitato in circa 10 secondi. Lo si comprende dai dettagli diramati dalle autorità locali: il mezzo sul quale viaggiava Bryant ha lasciato Santa Ana nella Contea di Orange, a sud di Los Angeles, poco dopo le 9 del mattino ora locale virando a est dell’Interstate 5, vicino a Glendale. I controllori del traffico aereo hanno notato una scarsa visibilità intorno alla zona.

Poco dopo le 9.40, l’elicottero, salito intanto a oltre 609 metri di quota si è schiantato su una collina alta circa 420 metri, secondo i dati di Flightradar24, a Calabasas, a circa 30 miglia a nord-ovest dal centro di Los Angeles. Quando ha colpito il suolo, l’elicottero stava volando a circa 160 nodi (296 km/h) e scendendo a una velocità di oltre 1219 metri al minuto. Tra le altre cose, gli investigatori esamineranno la storia del pilota, i registri di manutenzione dell’elicottero, i registri del proprietario e dell’operatore, ha spiegato il membro del consiglio di amministrazione della NTSB Jennifer Homendy in una conferenza stampa.

Kurt Deetz, un pilota che faceva volare Bryant sul suo elicottero, ha affermato che l’incidente è stato probabilmente causato dalle condizioni meteorologiche avverse piuttosto che da problemi meccanici. “La probabilità di un guasto del motore gemello su quell’aeromobile? Semplicemente non accade”, ha detto al Los Angeles Times. Mentre il portavoce della polizia ha spiegato alla Cnn che “non c’erano gli standard minimi”, tanto che i loro mezzi non si sono levati in volo.

Per il recupero e l’identificazione dei corpi, intanto, ci vorranno giorni. Il medico legale della contea di Los Angeles, il dottor Jonathan Lucas, ha affermato che il terreno accidentato ha complicato gli sforzi per recuperare i resti. Una difficoltà confermata dallo sceriffo della contea Alex Villanueva: “Logisticamente è un incubo, la zona è molto impervia”. Anche per l’inchiesta, ha anticipato lo sceriffo, ci vorranno “diverse settimane”.

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