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L’Italia non è il Paese migliore per crescere bambini. E di questo passo in pochi ci abiteranno

L’Italia non è il Paese migliore per crescere bambini. E di questo passo in pochi ci abiteranno
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Qual è il posto migliore dove crescere un figlio? A dircelo è stato il report annuale Best Country, che ha valutato 73 nazioni in 65 diverse categorie. I risultati si basano sulle interviste di oltre 20mila persone nelle Americhe, in Asia, Europa, Medio Oriente e Africa.

Svizzera, Svezia e Danimarca sono naturalmente in testa, elogiate per ragioni simili, come ad esempio per i loro solidi programmi di assistenza sociale e i bassi tassi di criminalità. La Danimarca poi è considerato il miglior posto dove mettere su famiglia grazie alle sue “generose politiche di congedo di maternità e paternità”, così come per l’assistenza sanitaria e l’istruzione gratuite. Gli Stati Uniti sono stati classificati al 18esimo posto, ottenendo “voti bassi” per la sicurezza, l’accessibilità economica, la stabilità politica e l’uguaglianza del reddito.

In coda troviamo invece il Kazakistan, seguito dal Libano, il Guatemala, il Myanmar e l’Oman, mentre l’Italia si colloca solo al 16esimo posto tra i paesi al mondo dove è meglio crescere un bambino. Le ragioni elencate sono diverse: nel report si legge che “mentre l’Italia è una destinazione turistica ideale, la vita nel paese è più complicata. L’Italia è costantemente tormentata dalla criminalità organizzata e dalla corruzione. Il rallentamento della crescita economica e l’elevata disoccupazione giovanile e femminile continuano a destare grandi preoccupazioni”. Si legge inoltre che “i leader hanno anche lanciato allarmi sul tasso di natalità dell’Italia – che ha recentemente raggiunto i minimi storici – e per le conseguenze economiche dell’invecchiamento della popolazione”.

Siamo quindi alle solite e i motivi per cui in Italia si fanno pochi figli lo confermano. Già qualche anno fa, la condizione dell’infanzia nel nostro Paese venne fotografata da Save the Children nel VII Atlante dell’Infanzia (a rischio) 2016 ‘Bambini e Supereroi’. Il paese descritto era quello dove un minore su tre era a rischio povertà ed esclusione sociale e dove il tasso di abbandono scolastico era tra i più alti d’Europa. Da allora la situazione non è migliorata affatto, la denatalità ha raggiunto i massimi storici la povertà è in aumento.

Forse va invertita la rotta, forse falliamo quando promettiamo di realizzare città a misura di bambini e poi non lo facciamo. Forse, andando avanti così, saranno pochi ad abitarle.

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