Cinema

Cate Blanchett presidente di giuria alla Mostra del Cinema di Venezia 2020: “Un privilegio e un piacere”

Se ieri Cannes ha annunciato il moscio trono da capo giurato per il 2020 di Spike Lee, il Festival di Venezia rilancia nemmeno 48 ore dopo con la diva Blanchett. 50anni, australiana, sette nomination e due premi Oscar all’attivo

di Davide Turrini

Cate Blanchett presidente di giuria a Venezia 2020. Se ieri Cannes ha annunciato il moscio trono da capo giurato per il 2020 di Spike Lee, il Festival di Venezia rilancia nemmeno 48 ore dopo con la diva Blanchett. 50anni, australiana, sette nomination e due premi Oscar all’attivo (nel 2005 come attrice non protagonista in The Aviator, dove rifaceva la Hepburn, e nel 2014 per Blue Jasmine di Woody Allen), la bionda Cate ha esordito nel 1996 e ha attraversato da autentica star vent’anni di cinema hollywoodiano frequentando set di grandi kolossal e di prodotti più di nicchia. Insomma, un pezzo grosso, grossissimo, dopo la contestata presidentessa Lucrecia Martel del 2019, e più in linea con il profilo Hollywood glamour dei precedenti Guillermo Del Toro e Sam Mendes.

Anche se, va detto, due anni fa, Blanchett ha presieduto proprio la giuria della concorrenza sulla Croisette, premiando con la Palma d’Oro il giapponese Un affare di famiglia di Hirokazu Kore-eda. “Ogni anno attendo la selezione di Venezia e ogni anno essa risulta sorprendente e notevole – ha dichiarato la Blanchett – Venezia è uno dei festival di cinema più suggestivi al mondo, una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme. E’ un privilegio e un piacere essere quest’anno presidente di giuria”. “Cate Blanchett non è soltanto un’icona del cinema contemporaneo, corteggiata dai più grandi registi dell’ultimo ventennio e adorata dagli spettatori di ogni tipo.

Il suo impegno in ambito artistico, umanitario e a sostegno dell’ambiente, oltre che in difesa dell’emancipazione femminile in un’industria del cinema che deve ancora confrontarsi pienamente con i pregiudizi maschilisti, ne fanno una figura di riferimento per l’intera società”, ha sottolineato il direttore del Festival, Alberto Barbera. “Il suo immenso talento d’attrice, unitamente a un’intelligenza unica e alla sincera passione per il cinema, sono le doti ideali per un presidente di giuria. Sarà un enorme piacere ritrovarla in questa nuova veste a Venezia, dopo averla applaudita come magnifica interprete dei film Elizabeth di Shekhar Kapur e I’m not there di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice nel 2007”.

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