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Russia-Ucraina, prove di distensione: i 6 punti dell’accordo raggiunto al vertice di Parigi per il cessate il fuoco nel Donbass entro fine 2019

Summit tra Macron, Merkel, Putin e Zelensky, che per la prima volta hanno avuto un faccia a faccia. Trovata l'intesa su alcuni passi concreti per portare alla soluzione della crisi. Il leader russo: "Il processo si sta sviluppando nella buona direzione". Il presidente ucraino: "Solo i fatti confermeranno quello che è stato detto”
Russia-Ucraina, prove di distensione: i 6 punti dell’accordo raggiunto al vertice di Parigi per il cessate il fuoco nel Donbass entro fine 2019
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Ucraina e Russia sono giunte a un accordo per l’attuazione di un cessate il fuoco nel Donbass entro la fine del 2019. È quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso al termine del vertice di Parigi in Formato Normandia concluso nella notte: erano presenti il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky. I due hanno anche avuto per la prima volta un breve colloquio di circa 15 minuti. C’è stato il disgelo? “Senza dubbio“, ha detto Putin, rispondendo ai cronisti al termine del vertice. “Il processo si sta sviluppando nella buona direzione“, ha proseguito, aggiungendo: “La Russia farà tutto il possibile affinché tutte le questioni siano risolte e il conflitto in quanto tale possa finire”. Secondo Zelensky, solo “i fatti confermeranno quello che è stato detto”: il presidente ucraino ha ricordato che i precedenti accordi sul cessate il fuoco nell’est del Paese sono stati ripetutamente violati.

“Le parti si sono impegnate alla piena applicazione del cessate il fuoco, che sarà rafforzato dall’implementazione di tutte le misure necessarie a sostenere il cessate il fuoco entro la fine del 2019”, si legge nella nota. I quattro leader, nel comunicato finale, hanno evidenziato alcuni passi concreti per portare alla soluzione della crisi nel Donbass. Ecco i 6 punti salienti:
– Un nuovo scambio di prigionieri sulla base del principio ‘tutti per tutti’, ovvero la restituzione di tutti i noti detenuti di entrambe le parti. La data stabilita, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è quella del 24 dicembre.
– Le parti si impegnano a una piena e completa attuazione del cessate il fuoco, rafforzato dall’attuazione di tutte le necessarie misure di sostegno alla tregua, prima della fine del 2019.
– Le parti sosterranno un accordo all’interno del Gruppo di contatto trilaterale su tre ulteriori aree di disimpegno dal fronte, con l’obiettivo di smobilitare forze e mezzi entro la fine di marzo 2020.
– Le parti sosterranno un accordo all’interno del Gruppo di contatto trilaterale, entro 30 giorni, su nuovi punti di attraversamento lungo la linea del fronte, basati principalmente su criteri umanitari.
– Le parti ritengono necessario integrare la “formula di Steinmeier” nella legislazione ucraina, in conformità con la versione concordata nell’ambito del Formato Normandia e del Gruppo di contatto trilaterale.
– Un nuovo vertice del Formato Normandia verrà organizzato fra quattro mesi per verificare l’avanzamento degli accordi e continuare la discussione per trovare “punti di compromesso” sulle questioni ancora non risolte.

Il presidente ucraino Zelensky ha definito i colloqui a Parigi con Putin come l’inizio del disgelo della situazione dell’Ucraina, avvertendo però che il suo popolo “ha il diritto di non credere alle parole e alle promesse”. Ma la questione è stata discussa “molto seriamente” nei colloqui a Parigi, ha aggiunto, augurandosi che nel prossimo summit previsto a Berlino entro quattro mesi si possa discutere delle elezioni locali nel Donbass.

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