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Umbria, Coletto fu condannato per razzismo: scontro su neo-assessore alla Sanità della Lega

Già sottosegretario nel primo governo Conte e in passato anche titolare della Sanità in Veneto, all'esponente del Carroccio vennero inflitti a due mesi per l’accusa di diffusione di idee razziste per aver raccolto nell’estate 2001 firme per sgomberare un campo nomadi abusivo. Pd: "Inaccettabile"
Umbria, Coletto fu condannato per razzismo: scontro su neo-assessore alla Sanità della Lega
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La presidente Donatella Tesei aveva firmato i decreti di nomina della nuova giunta il 21 novembre. Tra i nomi dei nuovi assessori della Regione Umbria c’è anche quello di Luca Coletto, esponente della Lega, sottosegretario nel primo governo Conte e in passato anche assessore alla Sanità in Veneto. Il nome del nuovo titolare della Salute e delle Politiche di parità di genere fa discutere a causa di una condanna a due mesi (con tutti i benefici di legge) quando era assessore provinciale a Verona per l’accusa di diffusione di idee razziste per aver raccolto nell’estate 2001 firme per sgomberare un campo nomadi abusivo nella città scaligera.

La questione, sollevata dal Partito democratico, è approdata all’Assemblea legislativa umbra, oggi alla prima riunione della nuova legislatura. “Avere in Giunta una persona che ha subito una condanna è grave, ma una condannata per razzismo è inaccettabile“, ha sottolineato il capogruppo del Pd in Assemblea legislativa Tommaso Bori. “L’Umbria – ha aggiunto – respinge le idee portate avanti dal nuovo assessore. Chiediamo alla presidente se sapeva o era all’oscuro. La delega alle discriminazioni data a Coletto è un cortocircuito”. “Mi stupisce il silenzio della presidente – ha detto ancora Bori – circa la condanna dell’assessore Coletto. Avete scelto una persona esterna, lontana dall’Umbria a livello geografico e di valori”.

“Sfido a trovare su internet una mia frase razzista”, la replica di Coletto a margine dell’Assemblea legislativa. “E’ vero – ha proseguito – che c’è stata questa condanna, ma è anche vero che si trattava di un reato di opinione. Sono stato riabilitato a esercitare le mie funzioni, tanto che da quell’episodio sono stato assessore regionale alla Sanità del Veneto e anche sottosegretario e nessuno ha mai avuto da ridire”. Coletto ha quindi spiegato di avere avuto una “interlocuzione” sulla vicenda con la presidente della Regione Donatella Tesei, che guida una coalizione di centro destra. “Non c’è nulla di che preoccuparsi – ha concluso Coletto -, da quell’episodio sono passati tanti anni e non è mai successo nulla”.

“Che il Pd pretenda di dare lezioni agli altri su come governare l’Umbria con tutto quello che ha combinato in questi anni, dall’ambiente ai trasporti passando per l’economia è grave, ma che lo faccia in materia di sanità è addirittura offensivo nei confronti dei cittadini e degli operatori onesti che nonostante tutto tengono in piedi la nostra sanità”, è il commento senatore della Lega, Luca Briziarelli.

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