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Piacenza, duemila sardine in piazza Duomo: ‘Non è finita, ci saremo anche dopo le elezioni’

A Genova e nella città emiliana, in cui la Lega ha raggiunto alle elezioni europee del 26 maggio il 45,3%, si è aperta una 4 giorni in cui sarà presente in 21 città italiane. Mattia Santori, organizzatore e portavoce della prima piazza bolognese, è intervenuto durante la serata rinnovando l’invito che ispira l’iniziativa: “Torniamo in pizza”
Piacenza, duemila sardine in piazza Duomo: ‘Non è finita, ci saremo anche dopo le elezioni’
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Cantano “Bella ciao”, intonano cori contro Matteo Salvini e sventolano i cartelli con il motto “Piacenza non si Lega”. Sono almeno 2mila i piacentini che giovedì sera si sono trovati in piazza Duomo, nel cuore della città, per il raduno delle Sardine. Mattia Santori, organizzatore e portavoce della prima piazza bolognese, è intervenuto durante la serata rinnovando l’invito che ispira l’iniziativa: “Torniamo in pizza”.

A Genova e nella città emiliana, in cui la Lega ha raggiunto alle elezioni europee del 26 maggio il 45,3%, si è aperta una 4 giorni in cui sarà presente in 21 città italiane, prima della chiusura di questa prima serie di iniziative con l’appuntamento a Roma programmato per il 14 dicembre. “Non pensate che sia finita qua e che il 26 gennaio tutto se ne vada per magia”, ha detto Santori, riferendosi alle prossime elezioni regionali. Anche se il portavoce delle Sardine specifica di non fare campagna elettorale, un’attenzione all’imminente appuntamento alle urne c’è: “In Emilia Romagna non finisce qui: torneremo a gennaio”.

Una folla eterogenea quella radunata a Piacenza: bambini, giovani, meno giovani, famiglie, gruppi di amici e coppie. Qualcuno ha portato striscioni o simboli antifascisti, ma di bandiere di partito neanche l’ombra. Santori, parlando anche per gli altri organizzatori del raduno di Bologna, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, è chiaro su questa questione: non c’è l’intenzione da parte delle Sardine di prendere una forma partitica. “Sicuramente a un certo punto ci sarà un dialogo con la politica, per far sì che tutto questo non si perda, ma ci vorrà tempo”. Per ora il far politica al centro della loro missione si traduce nella necessità di “riportare il tema politico nelle conversazioni”.

“La gente che è qua sta contribuendo ad allargare il messaggio e a renderlo più potente: questo è il bello del fenomeno”, ha commentato Santori. “Non è importante se la giunta è di destra o di sinistra, l’importante è sapere che c’è ancora qualcuno che difende questo modo di fare politica in maniera diversa”. Non è la prima volta che le Sardine si animano nel Piacentino. Il 24 novembre si sono presentate in strada per la loro contestazione pacifica al leader della Lega Salvini durante il suo intervento a Fiorenzuola.

“Io sono semplicemente un cittadino che scende in piazza per un’Italia solidale, un’Italia più lucida, un’Italia in pace e per la pace”, ha commentato un manifestante. “Contro qualcuno? È evidente: in politica c’è sempre qualcuno che la pensa come te e qualcuno che non la pensa come te. Ma non è tipico delle persone in piazza stasera manifestare odio”. “Il problema non è Salvini – ha detto lo stesso Santori – È il linguaggio di Salvini, se domani lo facesse un altro, scenderemmo in piazza lo stesso. Siamo contro l’odio”.

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