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Naufragio Lampedusa, recuperati corpi senza vita di 5 donne. “Almeno 20 persone disperse”

Sono 149 i migranti messi in salvo dalla Guardia costiera. Determinante la segnalazione di due pescatori, che sabato pomeriggio hanno allertato i soccorsi dopo aver visto l'imbarcazione in difficoltà a causa del maltempo al largo dell'isola dei Conigli. Intanto si è conclusa l'evacuazione per motivi medici di 11 migranti della Open Arms, la nave della ong che attende al largo della Sicilia il via libera per lo sbarco
Naufragio Lampedusa, recuperati corpi senza vita di 5 donne. “Almeno 20 persone disperse”
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“Sono 20 i dispersi” del naufragio avvenuto sabato sera a un miglio dalle coste di Lampedusa. Così hanno riferito alla Guardia costiera i 149 migranti sopravvissuti al naufragio. Tra i dispersi si cercano anche i genitori di due minorenni che una volta tratti in salvo non avendo visto mamma e papà hanno dato l’allarme. Da allora continuano le ricerche. Così come per le mogli di un giovane eritreo e uno libico che sul molo Favaloro non hanno più trovato le due donne.

I soccorsi hanno recuperato i corpi senza vita di cinque donne: tre sono stati recuperati dalla motovedetta della Guardia costiera, mentre gli altri due cadaveri sono stati ritrovati a terra nella cala Galera e, dunque, trasportati a braccia per 4 chilometri dai soccorritori sul sentiero che collega l’insenatura con la strada.

Sono stati due pescatori ad avvisare ieri pomeriggio la capitaneria di porto della presenza del barcone. Stefano Martello e Calogero Sanguedolce hanno dato l’allarme consentendo così l’intervento tempestivo delle motovedette che sono riuscite a trarre in salvo 149 migranti. “Stavamo passeggiando lungo il tratto di costa che si affaccia su Cala Galera – racconta Stefano Martello – perché i pescherecci sui quali lavoriamo sono fermi a causa del maltempo. Quando abbiamo visto la barca navigare verso il porto abbiamo capito subito che le onde altissime stavano per fare capovolgere l’imbarcazione. Abbiamo chiamato la Capitaneria e le motovedette sono arrivate nel giro di pochi minuti. E’ stata questa tempestività a salvare i migranti che nel frattempo erano caduti in acqua, senza l’intervento immediato delle motovedette sarebbero tutti morti”. I militari, dopo pochi minuti, hanno individuato una piccola imbarcazione di circa 10 metri con circa un centinaio di persone a bordo che, probabilmente per le cattive condizioni meteo, si era capovolta.

Sull’accaduto interviene il sindaco dell’isola, Salvatore Martello: “Siamo stanchi di contare morti, e siamo stanchi di ritornare nell’oblio subito dopo avere finito di contarli. C’è bisogno di un’azione incisiva da parte del governo italiano e dell’Europa per bloccare i trafficanti di esseri umani. Lampedusa e il Mediterraneo non possono essere abbandonati a se stessi”.

Intanto è terminata “l’evacuazione medica complicata di 11 migranti della Open Arms davanti alle coste di Augusta. Ora attendiamo un porto sicuro per le 62 persone che sono ancora a bordo”, riporta l’organizzazione non governativa sulla loro pagine Twitter. La nave di Open Arms, che nei giorni scorsi ha tratto in salvo 73 persone, si trova al largo della Sicilia e attende il via libera per lo sbarco in un porto sicuro: “A bordo abbiamo una situazione molto critica – ha precisato Riccardo Gatti, capo missione, poche ore prima dell’evacuazione – abbiamo un ragazzo a cui hanno sparato. Dobbiamo richiedere l’evacuazione. Abbiamo anche persone con delle forti ustioni dovute alla benzina, abbiamo 26 minori in totale di cui 24 non accompagnati”. E ha aggiunto: “Siamo ormai nella zona della costa orientale siciliana. Siamo dovuti venire a proteggerci dal maltempo. Abbiamo ricevuto l’autorizzazione ad entrare nelle acque territoriali italiane per poterci mettere al riparo. Continuiamo a richiedere un porto sicuro anche all’Italia, come abbiamo fatto con Malta che non ci ha risposto”

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