Continua l’emergenza maltempo da Nord a Sud. Tra nubifragi, neve e mareggiate. E’ allerta rossa in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, dove 73 squadre della Protezione civile sono al lavoro per limitare i danni. E a Venezia è previsto un nuovo picco di acqua alta dopo i 187 centimetri di martedì. Per le 12:30 di domenica è annunciata una massima di 160 centimetri. Il Centro maree del Comune segnala inoltre per le 3 di questa notte una marea di 130 centimetri. Da lunedì si passerà a una massima di 105 centimetri nella notte, poi il fenomeno dovrebbe scemare. Sabato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha firmato un’ordinanza che nomina il sindaco Luigi Brugnaro commissario straordinario e dispone la sospensione dei mutui per un anno e 20 milioni per il primo ristoro dei danni. Previsto un primo rimborso di 5mila euro per i privati e di 20mila per le aziende, secondo lo schema indicato dal premier Giuseppe Conte e approvato dal consiglio dei ministri giovedì.

“Il governo è al lavoro per Venezia e Piemonte fornendo tutti gli strumenti per superare l’emergenza”, ha detto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro (M5s). “Stiamo però dedicando la massima attenzione anche ad altre zone, in particolare al Centro Sud. Il maltempo ha colpito duramente Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia, Abruzzo, Lazio, Marche oltre a Friuli Venezia Giulia, Liguria e il resto del Veneto. Il Governo segue costantemente l’evolversi della situazione e, sulla base delle richieste, è pronto a ulteriori dichiarazioni di stato d’emergenza“.

Intanto continuano le polemiche politiche sul Mose. “Vedere il centrodestra che fa le sfilate in acqua e fa le interviste mentre sta nell’acqua alta, quando sono loro che hanno causato il disastro, prendendo le tangenti sul Mose con Galan e bloccando un’opera, è veramente assurdo…”, ha commentato dal canto suo Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle. “Evitino le passerelle quelli del centrodestra per decenza”.

Quanto alla scelta di non provare a utilizzare il sistema – per quanto incompleto – in un’intervista a Repubblica l’ingegnere Alberto Scotti, “padre” del Mose e primo a escludere di poter alzare la diga, spiega: “Sollevare d’urgenza le paratoie agli imbocchi della Laguna “sarebbe stato un atto di pura incoscienza. Il Mose non può ancora proteggere Venezia perché non è finito. Sarebbe stato come guidare una Ferrari senza i freni“. “La decisione è stata molto sofferta. Io e i due commissari del Consorzio ci sentiamo addosso questa responsabilità. Ma in quelle condizioni sarebbe stata una follia, si rischiava l’allagamento delle gallerie dove ci sono i tecnici a lavorare”, continua Scotti. “Senza collaudo, e con un solo compressore, il mare sarebbe passato sopra le paratoie. Tecnicamente era possibile sollevare le barriere, ma poi non saremmo stati in grado di seguire la marea, perché gli impianti non sono pronti. Per alzarle nel tempo utile di una mezz’ora, come avverrà quando il Mose sarà a regime, servono tre compressori. Ad oggi ne abbiamo solo uno. Ci avremmo impiegato cinque ore, non aveva senso”.

Oggi una manifestazione di protesta è stata inscenata da un piccolo gruppo di persone – una quindicina – in piazzale Roma all’arrivo del presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, in città per incontrare con il ministro Luciana Lamorgese le autorità locali, dopo la mareggiata di martedì. La contestazione, pacifica, è finita dopo pochi minuti, senza che fosse necessario l’intervento delle forze dell’ordine. “Vent’anni di Lega, Venezia annega, vent’anni di Lega, basta ipocrisia, andate via” hanno scandito i contestatori, attrezzati con un pala e gli stivali da acqua alta.

“Venezia supererà anche questa. Come un atleta che subisce un grave infortunio e poi si rialza”, ha detto Gianluca Vialli, capodelegazione della nazionale di calcio, in visita a San Marco con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il portiere della nazionale, Gianluigi Donnarumma. La delegazione azzurra ha fatto visita alla piazza colpita dall’acqua alta eccezionale, in particolare ad un paio di negozi storici ancora allagati, fermandosi a parlare con i titolari, e gli uomini della polizia locale, della protezione civile e con i carabinieri.

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