Il Salento ha perso qualche giorno fa un artista di rilievo nazionale e di sensibilità unica, Giancarlo Moscara. Sono stato il giorno dopo la sua morte nel suo Studio d’arte e, mentre stavamo colorando insieme su enormi fogli bianchi, la piccola Olga, la sua nipotina di 6 anni, mi ha detto “bravo, a mio nonno piace quando le cose vengono fatte per bene. Mio nonno è un artista e tutti i quadri che ci sono qui li ha fatti lui… è bravissimo. E io voglio diventare come lui”.

Tutta la storia di Giancarlo Moscara nella Moscara Associati – una boutique d’eccellenza nella comunicazione d’autore – può forse essere condensata nei bellissimi occhi luminosi e blu di Olga e in queste semplici e toccanti parole incredibilmente pronunciate il giorno dopo la sua scomparsa. Infatti, ciò che caratterizza i pregevoli lavori di Giancarlo Moscara è proprio la cura maniacale nel dettaglio, la leggerezza dei colori, la scelta di diversi materiali (dai diversi tipi di carta, anche intrecciata, al sughero, dal legno sino agli scarti di tipografia), uno sguardo che è rimasto stupito e complice verso tutto ciò che circondava il suo mondo sino agli ultimi giorni di lavoro.

Giancarlo Moscara si è svelato nei tanti anni di attività come un artista poliedrico, visionario, la sua arte densa e variegata si è espressa in tante forme diverse, dalla pittura alla grafica, dall’illustrazione alla poesia. Ha sviluppato progetti grafici per AgipPetroli (Rivista Sinchron), per Coni (lo Sport Italiano). Suoi lavori sono arrivati sino a Tokio, dove nel 2001 ha realizzato otto pannelli di 10 metri per 10, con tecnica digitale, per il Salone della Tecnologia Italiana, con il titolo Le Ragioni del Fare; attraverso le vicende del Pinocchio di Collodi, le immagini di Moscara hanno illustrato le problematiche del rapporto Uomo-Tecnologia. E anche le sue bellissime opere pittoriche o le sue variopinte sculture hanno giocato spesso con la tecnologia, scegliendo materiali sempre diversi a cui affidare con sapiente cura colori e armonie oblique. Ed effettivamente si rimane sbalorditi di fronte al suo stupore nel confrontarsi con tecnologie e linguaggi sempre nuovi e nel rapportarsi sempre curioso verso arti e forme espressive diverse.

Del resto, Giancarlo Moscara ha saputo accostarsi anche ai più giovani durante i suoi anni di insegnamento presso l’Istituto Statale d’Arte di Lecce e ha maturato la sua sensibilità grazie proprio alla curiosità verso tutto ciò che lo circondava arrivando a considerare in alcuni suoi lavori anche il mouse come un sostituto del suo inseparabile pennello. E del resto era evidente che Giancarlo Moscara si divertiva a stupirsi e i suoi occhi luminosi scrutavano anche i disegni dei più piccoli che amava definire liberi nella loro espressione.

Il lavoro di Giancarlo Moscara va spiegato comunque nel contesto interdisciplinare dell’Officina Creativa della Moscara Associati, composta da sua moglie, Titti Pece, storica e critica d’arte, ma anche studiosa di comunicazione, e suo figlio Marcello, anche egli artista e fotografo di grande sensibilità ed esperienza. Il trucco è tutto qui, nella magia di quegli intensi occhi blu in grado di scrutare e colorare il mondo che caratterizzano tutti i suoi protagonisti sino alla piccola Olga, già candidata a seguire le orme del papà e del nonno. Ed è toccante vedere uno degli ultimi lavori di Giancarlo, un ritratto di Olga da grande, posato su tela quando già forse avvertiva che il tempo non gli sarebbe bastato a disegnarne con cura ogni fase della crescita, e ha voluto così giocare a carte con la memoria di ciò che sarà.

Sì, Giancarlo Moscara sapeva lasciare il segno e ci ha consegnato un’impronta indelebile di sé e della sua incredibile famiglia. Se passate dal Salento fate un giro prima sul loro sito web e respirerete molto del tempo magico di queste terre… e magari chiedete al figlio Marcello o a sua moglie Titti o anche alla piccola Olga di poter incontrare Giancarlo nelle sue opere. Rimarrete stupiti e incantati da così tanta, intensa ricchezza di forme e colori.

Immagini per gentile concessione della famiglia dell’artista

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