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Il coming out di Elena Linari: “Gli omosessuali ci sono anche nel calcio maschile, gli sportivi coprono il loro privato per evitare di scatenare i pregiudizi”

25 anni, originaria di Fiesole, ha esordito in Serie A a 16 anni con la maglia viola: il difensore dell’Atletico Madrid ha dichiarato di essere omosessuale in un’intervista a Dribbling. Nessun calciatore ha mai fatto coming out in Italia 

di Beatrice Manca

Non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, proprio no. Gli omosessuali ci sono anche nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana. In Italia tanti sportivi coprono il loro privato con una relazione di comodo per evitare di scatenare i pregiudizi”. Il coming out del difensore della nazionale azzurra Elisa Linari durante un’intervista a RaiSport per Dribbling, solleva di nuovo la questione dell’omosessualità nel mondo del pallone: in Italia nessun calciatore professionista è gay dichiarato. Statisticamente quasi impossibile. “Questo aiuta altre ragazze e ragazzi che stanno vivendo questa situazione e che magari hanno paura ad esprimersi”, si augura Milena Bertolini, ct della nazionale femminile.

La calciatrice ha detto di non aver problemi in Spagna, dove si è trasferita per giocare nell’Atlético Madrid, ma di avere ancora paura di affrontare l’argomento in Italia. 25 anni, toscana originaria di Fiesole, Elena Linari da bambina andava allo stadio con il nonno a tifare Fiorentina: proprio con la maglia viola del Firenze a 16 anni ha esordito in Serie A, per poi passare al Brescia. Arriva presto anche la maglia azzurra: prima nelle Under-17, poi nelle Under-19, nelle Under-20, finché nel 2015 non viene convocata per i mondiali. Dal 2018 gioca come difensore nell’Atletico Madrid. “Se qualche ragazzo uscisse allo scoperto sarebbe importantissimo”.

Pochissimi calciatori infatti hanno dichiarato di essere omosessuali. In Italia, nessuno. Statisticamente è quasi impossibile: pesano ancora i pregiudizi e lo stereotipo di un calciatore ‘macho’ circondato da belle donne. Lo scorso anno anche il calciatore Radja Nainggolan ha parlato del tabù dell’omosessualità sui campi da calcio: “I calciatori gay non rivelano di esserlo, si vergognano, in quel caso al giorno d’oggi saresti un uomo finito”, ha detto in un’intervista alla tv belga. Il primo coming out a fare scalpore sul campo da calcio è stato quello di Justin Fashanu, nel 1990. Le conseguenze sulla sua vita professionale e personale furono molto pesanti: pochi anni dopo smise di giocare e si tolse la vita. Dopo di lui, si è dichiarato gay lo svedese Anton Hysen nel 2011 e, nel 2014, il tedesco Thomas Hitzlsperger , ma solo dopo aver smesso di giocare. Se la realtà è ancora indietro, la fantasia prova ad andare avanti: un videogame, Football Manager 2018, da la possibilità di far dichiarare gay i propri giocatori. Ovviamente nessun volto reale, solo quelli ‘inventati’ nel gioco.

Le cose sembrano diverse nel calcio femminile: è dichiaratamente omosessuale e fiera paladina dei diritti LGBTQ Megan Rapinoe, capitano della nazionale femminile statunitense. Lo scatto più celebre dei mondiali 2019 è quello che ritrae due calciatrici avversarie, Magdalena Eriksson e Pernille Harder, scambiarsi un bacio: una svedese e l’altra danese, fidanzate da 7 anni ma rivali sul campo. Nell’intervista a Dribbling, la Linari ha detto che la reazione più commovente è stata quella della nonna ottantenne: “Era contenta, ma piangendo mi ha detto di avere paura per me perché non siamo tutelate”.

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